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to Principe, che ve la servì, & alloggiò. Licentiatosi poi egli a confini della sua giurisdittione, la Regina con tutto il suo seguito, s’incaminò verso l’Abbatia di Castre, paese del Duca di Giuliers, dove benché non vi fosse l’Abbate padrone di quel luogo, hebbe nondimeno la commodità dell’alloggio nel di lui palazzo, che sta sei leghe lontano dalla posata antecedente, e qui capitò un Gentilhuomo del Duca di Neubourg a riverir a nome di lui Sua Maestà, che ricevé il complimento, col solito della sua gentilezza, & affettuosa cortesia. Il giorno di 28 si avanzò da Castre a Colonia, cinque leghe lontana; Città famosa, così per la sua grandezza, come per il suo gran comercio, essendo delle prime di Germania, situata sopra il Rheno, circondata da amplo giro di mure, e torri all’uso antico. Qui se bene era da quel Senato aspettata, con tutti li Cittadini in arme, e con sontuoso apparecchio, ricusando ella nondimeno ogni invito, fuorché il commodo, e gusto del transito, che fece speditamente per quella Città, passò il fiume, & andossene a pranso nel Borgo d’Hof dirimpetto alla Città, alloggiando in un’hostaria. Nell’ingresso dunque in Colonia, fu salutata da tutto il cannone delle mura, e nel detto suo passaggio, trovò le contrade tutte guernite di Soldatesche armate. I Signori della casa publica, mandaron poi a complir seco, e gli fecero il consueto regalo di 25 gran bottiglie di vino, che la Regina fece donare alle Monache Carmelitane Scalze, con altre Elemosine, proprie della sua generosa pietà.