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Il - FRANCESCO COPPETTA BECCUTI 345
Queir interna beltá che fuor traluce.pag. 197
Quell*istesso desio fatto è signore.» 229
Quel sempre chiaro ed onorato giorno.* 318
Questo che *1 tedio onde la vita è piena.» 242
Questo di lieto anni tre chiude e venti.» 154
Quest’imo umil coi sette colli altèri.» 235
Re degli altri, felice, altèro fiume.» 219
Ripanzio mio, per far venire a riva.» 199
Rivedrò pur la bella donna e ’l luoco.» 130
S’amar si deve il bello, oggi raccolta.» 193
Scendono al Tebro, a la calda ora estiva.» 195
Se colei che nel pan cangiò le ghiande.» 212
Se da la mano, onde fui preso e vinto.* 106
Sedérsi i capitani e, il greco stuolo.* 255
Segui, fida consorte, in veste bruna.» 241
Se io non ho vita in questa morta vita.» 97
Se Lucrezia col sangue il giogo indegno.» 192
Se ’l venditor del pio sangue divino.» 216
Se ’l vostro dono ancor fosse minore.» 187
Semplice e nuda ed ali ebbe a le piante.» 147
Se non è morto in tutto ’l bel disio.» 156
Sento squarciar del vecchio tempio il velo.» 321
Si come a picciol strepito che senta.» 126
Signor, le colpe mie danna e correggi.» 322
S’io giá tutto di me vi feci dono.» 105
S’io miro in ciel, veggio di sfera in sfera.» 122
Sodo, fui dianzi, costeggiando ’l fianco.» 132
Sogno, che spieghi al mio bisogno Tali.» 102
Sospiro il Tebro e ’l mio bel colle Augusto.» 186
Spesso un dolce disio spronar mi suole.» 124
Spieghi pur altri in queste carte e ’n quelle.» 121
Spirto d’alto saper, in cielo accolto.» 247
Splenderá dunque il sol, vedendo a terra.» 182
Standomi sol co’ miei pensieri un giorno.» 152
Stella gentil, ch’a la tua stella unita.» 247
Stiamo, Amore, a veder si nuova luce.» 244
S’un assiduo picchiar d’un piccol rio.» 215
Superbo cuor sotto un aspetto umile.» 100
Tacer non posso e doler non mi deggio .» 107
Tal giá coperta di ruine e d’erba.» 218
Te d’orgoglio, Alessandro, il Tebro vinse.» 196