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6
Con noi ragiona, dimostrando ’l cielo
tante bellezze sue la notte e ’l giorno.

Alme beate, questo è ’l vostro loco;
a che ponete ogni speranza in terra?

Ben è fuor di se stesso e senza mente
chi non l’ascolta, perché perde un dono
che noi potria tutta l’umana prole
narrar con quante sono e penne e lingue.
7
Lasso! ch’ognor con l’opre e con le lingue
sente da noi piú grave offesa il cielo
e, qual d’aquila suol mentita prole,
non potemo affissar le luci al giorno;
e se non fosse di pietade il dono,
piú non avrebbe il pregar nostro loco;
ma verria forse a la divina niente
nuovo pensier di ruinar la terra.
8
Tu che per noi salvar venisti in terra,
come prima contar giá mille lingue,
a le nostre miserie ornai pon mente:
tu sol sei vita e per te solo al cielo
s’apre la strada e chiuso è ogni altro loco;
tu sol puoi fare a la tua indegna prole
di quel santo, ineffabil spirto dono
ch’a le tenebre nostre apporta il giorno.
9
Mentre vivemo un breve giorno in terra,
Signor, manda il tuo dono in queste lingue
che son pur di tua prole e siati in mente
che hai promesso ad ognuno il loco in cielo.