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Ancor presume col valor d’ Ettorre
esser stat’oso a contrastar sol esso
e ’l re scorda e noi altri e non discorre
ch’egli l’ultimo fu ne l’urna messo:
la cieca sorte lui venne a preporre:
ma qual fu poi de la pugna il successo,
o fortissimo Aiace? Ettor si parte
né ferita ha del corpo alcuna parte.
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Misero me! quel di ch’a terra venne
il mur de’ greci (ahi rimembranza dura !)

10 riportai quel corpo e non mi tenne
punto sospeso il pianto o la paura:
questa spalla, dico io, questa sostenne
d’Achille insieme il corpo e l’armatura,
la quale oggi portar di nuovo tento

e forze in me da si gran some sento.
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Non mi manca l’ingegno a scoprir atto
l’artifizio e l’onor del dono altèro,
da Teti giá con tanto studio fatto,
sol per vestirne un rozzo corpo in vero:
del scudo ei non conosce il bel ritratto,
le due cittá diverse e l’emispero,
l’Iade, l’Orse ed Orione; or prenda
queste bell’armi adunque e no’l’intenda.

5 °

Biasma costui ch’io mi sia tardi accinto
a l’aspra guerra, a cosi lunga via,
né il folle sa che di tal macchia tinto

11 magnanimo Achille ancor saria:

se ’l finger chiami fallo, ambi abbiam finto;
se ’l tardar colpa, io di lui venni pria;
e durissimo fren tenne ambedui,
me la pia moglie e la pia madre lui.