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VI

IN LODE DI LAURA DELLA CORNIA (1550 circa-1553)

LXXXIII


Solo il Petrarca la ritrarrebbe degnamente.

Qual temeraria mano imitar vuole
la piú bell’opra che Natura stessa
mai fabbricasse e non potria senz’essa
riformar piú l’alte bellezze sole?

chi la luce ritrar del mio bel sole,
se lunge abbaglia e strugge chi s’appressa?
Amor che l’ha dentro al mio core impressa,
or ne va cieco e del suo ardir si duole.

Ritornerebbe al secol nostro indarno,
per trarne esempio, di Zeusi l’ingegno
con gli altri ch’ebber fama di quell’arte:

solo il pittor che Sorga onora ed Arno,
dal ciel disceso, ne ritrasse in carte
e questa Laura e quella in un disegno.