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Ma se da l’amor mio l’odio tuo pende,
né lunghezza di tempo, arte o consiglio
né strazio alcun la libertá mi rende
né giusto sdegno o volontario esiglio,
e se la vita mia tanto t’offende,
vien, Morte, e chiudi l’uno e l’altro ciglio;
ma prima sappian queste selve ’l torto
c’ho ricevuto amando e chi m’[ha morto.
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Come pastor che si sommerge, spinto
dal gregge che bagnava al fiume pieno,
qual buon cultor dagli alti rami estinto
ch’egli stesso piantò nel suo terreno,
quasi villan da pietá sciocca vinto,
che ’l serpe rio si riscaldò nel seno,
da chi piú spero aita e piú mi deve,
e tòsco e morte ’l servir mio riceve.
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Deh, questi ultimi preghi Amore accolga,
si che Alessi, ’l crudel, sotto ’l suo giogo
provi ’l mal che altrui dona, e mai non colga
frutto, se non qual io piangendo sfogo;
ami chi lui sempre odi e non si sciolga
insin al cener del funereo rogo».

In cotal guisa udremo i tuoi lamenti
spargere spesso, o Coridone, ai venti.
35
Spesso vedrai, tra tanti affanni e tanti,
ostinazione a crudeltade unita,
negar ai giusti preghi, ai caldi pianti
di una parola, di un sol guardo aita,
ancor che dal tuo petto ’l cor ti schianti,
ancor che manchi per dolor la vita;
vedrá le sparse tue lacrime indarno
il Tebro, ’l Chiagio, ’l Trasimeno e l’Arno.