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Giá men che prima io non gli son fedele,
io non l’amo ora men, non men l’adoro:
onde vengono, oimè! tante querele?;’
perché dunque per lei mi spasmo e moro?
Amor, tu taci e, com’essa, crudele,
prendi forse piacer del mio martoro:
ma ne la fin che puoi tu dirmi, s’ella
per crudeltá, non per mia colpa, è fella?
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Quest’è quel che"mi fa tanto languire
e in tal miseria la mia vita chiude,
che mi tormenta, non per mio fallire,
ma per sbramar sue voglie inique e crude.
Or come puoi giá mai tu consentire,

Amor, ch’ili questo career mi rinchiude,
ch’altri mi privi, e non per nostro errore,
di quanto acquistai giá col tuo favore?
9
Se sei vendicator d’ingiuste offese,
io non so giá quel che ’l tuo sdegno aspetta:
hai l’arco in mano e le quadrella tese;
fa di me e di te, signor, vendetta.

Deh, quanto invan son mie parole spese!
Ch’ad altro amante fai costei soggetta,
e bene ’l tuo pensier ci 1 suo si scontra,
ché m’avete ambi congiurato contra.
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Dunque che debb’io far? chi mi consiglia?
qual speranza mi scorge, in cui m’affido?

Per aver sempre lacrimose ciglia,

non scema il duol, né per continuo grido.

Fa l’ultima saetta almen vermiglia
nel cuor afflitto, ov’io, crudel, t’annido;
dammi la morte ornai, ch’io te la chieggio;
e che far puoi a un tuo nimico peggio?