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72 | tommasina guidi. |
si affrettava di trattenere l’amica con insistenti preghiere: a così vive istanze la Rigotti differiva di giorno in giorno la sua partenza, ma l’affanno, il malcontento aumentavano in entrambe.
Zaeli, tranquillissimo, neutro in quel conflitto di due cuori appassionati e ammalati, faceva annotazioni nelle pagine di un libriccino che si teneva in saccoccia.
Il dottor Grim*** non mancava d’andare a pranzo dalla figliuola una o due volte per settimana, e quelli erano giorni difficili per Paolina e Cecilia. Il degn’uomo espansivo, ciarliero, affettuosissimo, inacerbiva senza saperlo l’animo delle due giovani donne inquieto e sospettoso d’avanzo. Alla figliuola faceva continuamente calde esortazioni intorno a Cecilia, la cui salute, tuttavia vacillante, richiedeva, fino all’inverno, l’aria salubre della campagna e il regime delicato e lauto di cui solo in casa Zaeli poteva fruire. Alla Rigotti faceva spietatamente risaltare con vivi colori la buona ventura di poter godere anche un po’ di consolazione nel mondo, prima