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Origine del fiumicello Nozza. — Poca dopo Vertova la Valle Seriana si restringe, diventa tetra, ma poi si riapre a Ponte di Nozza colla alpestre Valle di Gorno e col ridente altipiano di Parre a sinistra, ed alla destra col maestoso altipiano di Clusone.
Nel mezzo del paese scorre spumoso fra grossi massi, e in parte deviato anima una serie di opifici, un torrente che dà il nome al paese. Chiunque crederebbe che quel fiume divenisse così ricco di acque dopo molti Chilometri di percorso scendendo dalle prealpi; esso invece sorge dalla terra a cinque minuti di distanza dalla strada maestra, lungo una amenissima stradicciola, dapprima piana poi più erta; si oltrepassa una rupe, e la valle si chiude da tutte le parti con un superbo contorno di alberi, di rupi, e di prati; più innanzi pochi passi, e appena scesi sull’altro versante della rupe, si vede un superbo bacino ove tutta la sabbia si muove ove tutta l’acqua gorgoglia, e nel giro di pochi metri sorge quel fiume che è uno dei più grandi confluenti del Serio. In fondo al bacino stanno caverne, che in tempo di piena vomitano masse enormi d’acqua, e quella ridente valletta è assordata dal ribollimento delle acque che si frangono e rifrangono in mille maniere per poi avviarsi precipitose nel breve letto del fiume.