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STORIf-: FIORENTINE piú eccellenti e piú famosi uomini di Italia, non perdonandosi né a spesa né a fatica per avergli; cosi fiorirono in Firenze gli studi di umanitá sotto messer Agnolo Poliziano, e’ greci sotto messer Demetrio e poi ei Lascari, gli studi di filosofia e di arte sotto Marsilio Ficino, maestro Giorgio Benigno, el conte della Mirandola ed altri uomini eccellenti. Détte el medesimo favore a’ versi vulgari, alla musica, alla architettura, alla pittura, alla scultura, a tutte le arte di ingegno e di industria, in modo che la cittá era copiosissima di tutte queste gentilezze; le quali tanto piú emergevano quanto lui, sendo universalissimo, ne dava iudicio e distingueva gli uomini, in forma che tutti per piú piacergli facevano a gara l’uno dell’altro. Aiutavalo la sua liberalitá infinita, colla quale abondava a’ valenti uomini le provisione e gii soppeditava tutti gli instrumenti necessari alle arte loro; come quando per fare una libreria greca mandò el Lascari, uomo dottissimo e che leggeva greco in Firenze, a cercare insino in Grecia libri antiqui e buoni. Questa medesima liberalitá gli conservava el nome e le amicizie co’ principi e fuora di Italia, non pretermettendo lui alcuna spezie di magnificenzia, con sua grandissima spesa e danno, colla quale potessi trattenersi gli uomini grandi; in forma che moltiplicando a Lione, a Milano, a Bruggia e ne’ luoghi dove erano e’ traffichi e ragione sua, le spese per le magnificenzie e donativi, e diminuendosigli e’ guadagni per non essere governate da uomini sufficienti, come Lionetto de’ Rossi, Tommaso Portinari e simili, ed inoltre non gli sendo renduti e conti bene, perché lui non si intendeva della mercatura e non vi badava, si condusse piú volte in tanto disordine, che fu per fallire e gli fu necessario aiutarsi e co’ danari degli amici e co’ danari publici. E però nel 78 accattò da’ figliuoli di Pierfrancesco de’ Medici ducati sessantamila, e’ quali non potendo loro rendere, gli pagò di quivi a qualche anno assegnando loro Cafaggiuolo colle possessione aveva in Mugello; ordinò che in quella guerra e’ soldati si pagassino al banco de’ Bartolini, dove lui participava; e per suo ordine