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riuscibile, si disegnò per questo campo ei conte Carlo del Montone, sperando che la riputazione la benivolenzia e parte aveva in Perugia, l’avessi facilmente a fare ribellare; dalla parte di Siena e verso el campo inimico fu disegnato el duca di Ferrara capitano generale di tutta la lega, ed el marchese di Mantova capitano dello stato di Milano. Furono edam in qualche speranza d’avere aiuti dal re di Francia; al quale sendosi mandati imbasciadori da tutta la lega, che vi andò per la nostra cittá messer Guidantonio Vespucci, a fare querela del pontefice e tentarlo volessi insieme cogli altri principi chiamare il papa a concilio e cosi richiederlo di aiuti per la difesa nostra, aveva quel re piú volte promesso mandare buono numero di gente d’arme in Italia; ed in effetto ogni cosa fu vana, se non che con lettere e con ambasciadori al pontefice, con minacci e protesti favori assai la causa nostra. Disegnati l’anno 1479 questi apparati, e venendone el tempo nuovo da esercitargli, el signore Ruberto da Sanseverino fuoruscito dello stato di Milano, con gente e favori del re scorse di quello di Genova insino in sulle porte di Pisa; la quale cittá, per non aspettare la guerra, era imprevista di tutte le cose necessarie. Ma subito vi furono mandati commessari messer Bongianni Gianfigliazzi ed Iacopo Guicciardini, e di poi presto vi si volse el duca di Ferrara; ed in modo si raffrenorno gli impeti degli inimici, ed eziandio si scopri in Pisa uno trattato, che el signore Ruberto vedendosi inferiore di gente e dubitando ancora, venendo aiuto da Milano, non essere rinchiuso, si ritirò e partissi d’in sul nostro. Cessato questo pericolo, el duca e messer Bongianni se ne andorono verso el Poggio, ed Iacopo ne venne in quello di Arezzo; dove pochi di poi giunse el nostro capitano magnifico Ruberto Malatesta, ed aspettavasi el conte Carlo del Montone el quale, sendo amalato, si fermò in Cortona e quivi pochi di poi si mori, tagliando una grande speranza si era conceputa per la venuta sua, rispetto al credito ed alla parte aveva in Perugia; nondimeno colle gente vi erano si seguitò la impresa e presesi alcune castella del perugino. E perché lo esercito