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muovano guerra ai figli di Francesco Sforza, 16; trattano col Papa e Borso contro Firenze e Milano — ricevono ambasciatori Tommaso Soderini e Iacopo Guicciardini, 17; danno solo vaghe assicurazioni agli ambasciatori fiorentini, 18; promettono aiuto a Paolo II contro Rimini, 19; non mantengono la promessa — si teme a Firenze loro accordo col re di Napoli, 20; insistono per una lega generale contro i turchi, 23; i volterrani si offrono a loro, 25; fanno lega con Milano e Firenze contro re Ferdinando, 26; ricercano sussidi per la guerra contro i turchi — mandano ambasciatori a Roma in unione con Firenze e Milano — inclinano alla lega generale, 27; mandano truppe in aiuto di Firenze contro il duca d’Urbino, 39-40; debolezza del loro aiuto, 47; danno aiuto dopo la rotta del Poggio, 49; irritati per il viaggio di Lorenzo a Napoli richiamano le truppe e domandano a Firenze e Milano di rinnovare la lega — rifiuto di Firenze, 51; chiedono di assumere come capitano Roberto Malatesta e ne hanno licenza da Firenze, 51-2; rifiutano di ratificare la lega generale e fanno lega col Papa, 54; muovono guerra al duca Ercole, 55; mandano Roberto Malatesta a difesa del Papa — prendono Rovigo e tutto il Polesine — assediano e prendono Ficheruolo, 56; si trovano improvvisamente in grave pericolo perchè il Papa passa alla lega, 57-8; scomunicati, 38; confermano la loro fiducia a Roberto da Sanseverino dopo la defezione de’suoi figli — loro
tentativi di metter discordia nella lega, 59; nella pace con la lega rianno tutte le loro terre, restituiscono tutto tranne Rovigo e il Polesine, 60; pregati da Lodovico Sforza di non dar licenza a Roberto da Sanseverino di servire il Papa, la danno egualmente, 63-4; si riaccostano a re Ferdinando, 66; loro lega con Lodovico Sforza e col Papa per la riconquista delle tene tenute dagli Orsini — loro lentezza, 88; sollecitati da Firenze contro Carlo VIII, 91; dissuadono Piero de’ Medici dal rispondere alla chiamata di Carlo, 103; nella lega contro Carlo VIII, 114; preparano soldati contro di lui, 116; sul Taro, 117; prestano a Ferdinando d’Aragona e ricevono in pegno alcuni porti, itS; mandano truppe a Pisa con quelle di Lodovico Sforza — accettano di restarvi soli, 120-1; loro ostilitá al Savonarola, 122; non vogliono lasciare Pisa, 127; non mandano danari a Massimiliano, 129; per conservare Pisa aiutano il tentativo di Piero di rientrare in Firenze, 132; restano soli ad aiutare Piero, e lo fanno debolmente, 138; per timore di essi Milano favorisce l’impresi di Firenze contro Pisa, 16:; aumentano le forze in quel di Pisa e battono i fiorentini a Santo Regolo, 163; gli ambasciatori fiorentini non riescono a staccarli dai pisani, 164-5; cercano di volger Siena contro Firenze, — mandano genti in Romagna contro Firenze ma inutilmente, 160; d’accordo coi Medici ottengono Bibbiena, 167; rotti in Casentino si riducono