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non faceendo altro provedimento, non solo rimaneva loro via di trarre commoditá di quello di Lucca ed ancora del paese nostro; ma che è piú, che e’ non era bene chiusa la acqua rispetto al Fiume Morto e Osoli; e però fu necessario fare el provedimento sopradetto di un ponte ed uno bastione a Fiume Morto, e di uno terzo campo a Mezzana. Questo può essere esemplo a coloro che hanno a governare simile cose, che quando vogliono rompere uno disegno al nimico, non solo pensino a impedirgli quello che egli fa al presente, ma considerino piú lá, toltagli quella via, quello che egli possa fare; altrimenti non chiamino riparato, perché chi in una necessitá sua si vale di qualche modo, se gli è levato quello modo, benché con piú difficultá, ne ritruova uno altro; e sono tanti gli stimoli della necessitá, che è molto difficile el proibirgli che e’ non si vaglia per qualche verso.

Deliberati e’ tre campi ne’ quali avevano a intervenire tutti e’ cavalli nostri e circa a tremila fanti de’ quali e’ due terzi o piú erano battaglioni ed ordinandosi, si fece pruova di avere Pisa per trattato; el quale sendo doppio fu di pericolo non piccolo alla cittá. Era stato molti e molti mesi innanzi, insino quando Alessandro Nasi fu commessario a Cascina, stato preso Alfonso del Mutolo pisano, e ritenuto prigione a Firenze. Era costui di nazione vile, figliuolo di uno fabro ed ancora nelle azione sua di poco giudicio; ma sendo della persona molto gagliardo e fiero ed adoperatosi assai nelle fazioni fatte contro a noi, aveva in Pisa seguito di molti bravi e che erano in sulle arme. Sendo adunche stato costui piú di uno anno nelle Stinche fu tentato da uno Canaccio da Pratovecchio che era della ordinanza, suo intimo amico e che in queste sue calamitá gli aveva fatti molti benefici e sovvenutolo di danari e di ogni sua necessitá, di volere pensare, se mai tornassi in Pisa, di essere operatore che e’ fiorentini la riavessino; a che lui sendo stato da principio renitente, in ultimo, fatto altro disegno, mostrò di acconsentire.

Conferinne Canaccio col gonfaloniere e con Gherardo Corsini che era de’ dieci, perché si pensassi qualche modo