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Riebbesi ei contado in uno subito e sanza colpo di spada, e poco di poi sopravenne el duca, ed a messer Bongianni fu comandato restassi in campo commessario insieme con Iacopo; e sanza dilazione di tempo si messe campo alla cittá, mettendo el duca di Urbino ogni industria e adoperando ogni virtú militare per espugnarla. Di che e’ volterrani vedendosi stretti e sanza speranza di soccorso di fuora ed in effetto sanza alcuno rimedio, si arrenderono, salvo l’avere e le persone. Ma nello pigliare la possessione della terra nacque tanto tumulto per opera, come si crede, del duca di Urbino, che sanza riparo alcuno la cittá andò a sacco; benché e’ commessari usassino ogni possibile diligenzia che questo non seguissi, e molto dispiacessi alla cittá nostra, la quale desiderava riavere quella terra intera e ricca come era innanzi alla ribellione. Fu bene opinione di molti e massime de’ volterrani che questo fussi stato per ordine publico; nondimeno è falso e non potette la cittá perturbarsi piu di tale accidente. Seguitò l’anno 1474 nel quale si fece nuove congiunzione e intelligenzie in Italia; perché essendo papa Sisto molto amico del re Ferrando, ed eziandio el conte di Urbino sendosi dato in anima e corpo al re, e lui con questi mezzi e favori volessi essere arbitro di Italia, sdegnandosene el duca di Milano e gli altri potentati, si contrasse una lega a difesa degli stati fra ’l duca viniziani e fiorentini; dove di poi entrò, non come aderente e nominato, ma come principale, Urcole duca di Ferrara. E cominciò el duca a ristrignersi ed intendersi molto con viniziani e fare segni grandissimi di amore e benivolenzia, faccende onori supremi agli imbasciadori loro, cedendo loro la precedenzia, di che a Roma ed in tutti e’ luoghi di Italia avevano gli oratori loro avuto infinite volte questione, dando loro sussidi nella guerra avevano contro al turco; e cosi ebbono dalla cittá l’anno 1475 ducati quindicimila in dono per armarne galee.

Al papa ed al re dispiacque assai questa lega; e però lui ed el duca di Urbino vennono personalmente a Roma, solo per pensare modi da interrompere questa unione; e fe-