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mostrò avere molto cara questa visitazione della cittá. Partitosi da Piombino, ebbe in quegli tempi nuove, come el re Filippo suo genero, avendo avuto male dua o tre giorni, era morto; segno della fragilitá umana, che uno principe si grande e si felice pel reame di Spagna, pel ducato di Borgogna, per la aspettativa dello imperio, essendo giovane e gagliardo, morissi quasi di subito.

Fu questa motte cagione di impedire la passata di Massimiano in Italia, perché mancandogli questo favore e non gli bastando le forze sue, fu constretto a cercare aiuti di altri; fu gratissima al re di Francia, per essersi levato dinanzi uno vicino suo inimico e potentissimo, e vedere indebolita la possanza del re de’ romani; fu grata al re Ferrando, perché rimanendo lo stato di Spagna nelle mani della figliuola sua, ebbe speranza avere a essere richiamato al governo; e nondimeno seguitando el suo viaggio, ed essendogli venuto incontro e datosigli nelle mani liberamente Consalvo, fu ricevuto in Napoli con grandissima allegrezza e piacere, e fece ne’ primi giorni molti segni di benivolenzia a Consalvo; nondimeno poco poi, con tutti e’ modi che potette, gli tolse tacitamente riputazione. A questo re riputato molto savio e buono ed aspettato con sommo desiderio da chi desiderava acconciarsi le cose di Italia, mandò la cittá oratori messer Francesco Cualterotti ed Iacopo Salviati, avendo grande speranza che e’ fussi per annunciare le cose di Pisa; il che, come di sotto in altro luogo si dirá, riusci vano.

Vinsesi poi la provisione di fare la ordinanza de’ battaglioni nel contado e, per dare piú riputazione, che e’ si creassi uno magistrato di nove cittadini e’ quali tenessino la prima degnitá doppo a’ dieci, che avessino cura di questa opera; e cosi furono creati.

Avuta che ebbe el papa Bologna, aspettandosi che e’ facessi la impresa contro a’ viniziani ed avendo lettere dal re di Francia come e’ si metteva in ordine con grosso esercito per venire personalmente in Italia ed a Bologna a fargli reveíenzia ed aboccarsi colla santitá sua, subito ex arrupto, lasciato