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de’ Signori di seicento o ottocento per volta, ed esercitargli alla svizzera, in modo che colla moltitudine entrorono in riputazione.

In questo tempo Bernardo Rucellai, inimico capitale del gonfaloniere, e che doppo la creazione sua non si era mai voluto trovare a pratiche né intervenire in cosa alcuna publica, si parti occultamente della cittá ed andossene a Vignone, non avendo conferito forse con alcuno questo suo proposito e le cagione che lo movevano, fecesene vari giudici: alcuni stimorono che e’ fussi partito perché veduto ordinare e’ battaglioni e condurre don Michele, avessi paura che el gonfaloniere non volessi con modo estraordinario e tirannico manomettere gli inimici sua, la quale cosa facendosi, stimava avere a essere el primo o de’ primi percossi, e lui ebbe caro si credessi fussi stata questa causa; alcuni crederono che Bernardo, male contento del gonfaloniere, avessi tenuto qualche pratica con Medici o con Pandolfo Petrucci circa a mutare lo stato, e massime che Giovanni suo figliuolo, di cervello e modi simile al padre, era piú volte andato a Roma occultamente per le poste; e però insospettito non essere messo in una quarantia, giudicio terribile, come di sotto si dirá, essersi partito. Ed a questa opinione, che era forse ne’ piú savi, faceva fede l’averne piú mesi innanzi mandato Giovanni a Vinegia e di poi menatolo seco a Vignone. Molto lo attribuirono che Bernardo, eziandio che fussi sanza sospetto, soportassi tanto male volentieri el gonfaloniere e modi sua, che per non avere questo dispetto in su gli occhi e discostarsi da questa passione, eleggessi el partirsi; a questo giudicio faceva fede la natura e modi sua. de’ quali, perché fu uomo eccellente e qualche volta in riputazione grande, non sará fuora di proposito dirne qualche cosa. Fu Bernardo Rucellai uomo di grande ingegno, di ottime lettere e molto eloquente, ma secondo el parere de’ savi, di non molto giudicio; e nondimeno per la lingua, per gli ornati ed acuti discorsi che faceva, per molte destrezze di ingegno, era universalmente riputato savissimo. Ma fu di una natura