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CA PI TOPO V f:\tesimoqua r to 261 o fu el sequente. Vicopisano e Librafatta, e presesi quasi a caso la Verrucola, che sempre in questa guerra si era tenuta pe’ pisani; dove si disegnò e cominciò a murare una bella fortezza. Creò in questo tempo el papa molti cardinali, fra’ quali inesser P’ rancesco Soderini, vescovo di Volterra e fratello del gonfaloniere, uomo che per la etá che era di circa a cinquantanni, per essere stato lungo tempo in corte, per essere litterato e di gran cervello nelle cose del mondo ed assai costumato, secondo lo uso degli altri preti, si gli conveniva quello grado. Nondimeno non gliene dettono questi meriti, ma lo acquistò con qualche favore di Francia e della cittá, in nome; in fatto, lo comperò buona somma di danari, sendo cosi allora la consuetudine del papa; ed el Soderino, uomo in molte cose virtuoso, pure, dove lo menava la avarizia e la ambizione, immoderatissimo e sanza rispetto, sanza fede e sanza conscienzia alcuna.

Aveva in questo mezzo el re ordinato uno esercito potentissimo di piú che millecinquecento lande franzese e quindicimila fanti, buona parte svizzeri; ed aviatolo in Italia, fattone capitano generale monsignore della Tramoia che era el piú riputato uomo nelle arme che avessi Francia; cosi richiesto el marchese di Mantova vi andassi personalmente, servito ancora di qualche numero di uomini d’arme da Ferrara, Bologna e Siena, e da noi del Bagli di Can colle sue cento lancie. E perché queste gente avessino meno riscontro, avendo esaminato che tre cose gli potevano tórre la vittoria: uno potente soccorso che el re di Spagna mandassi nel reame, se e’ viniziani favorissino quello re, se el papa e Valentino si accordassino con lui; aveva, per divertire el soccorso di Spagna, fatto uno altro esercito non meno potente di quello che veniva in Italia, e mandatolo in Linguadoch a rompere guerra agli spagnuoli, acciò che, constretti difendersi da quella banda, non potessino cosi attendere alle cose di Napoli; aveva mandato a Vinegia per intratenergli oratore messer Constammo Lascari greco, che giá aveva Ietto greco in Firenze e di poi l’anno 94, andatosene in Francia, era favorito da Roano; aveva