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saputo quanto numero avessi fatto. Pose adunche loro le mani adesso e fece subito strangolare miserabilmente, con un modo però nuovo e crudele di morte, Vitellozzo e Liverotto, e pochi di poi el signore Paolo ed el duca di Gravina; ed in quello di medesimo el papa fece sostenere in palazzo el cardinale Orsino e messer Rinaldo Orsini arcivescovo di Firenze e messer Iacopo da Santa Croce, gentiluomo romano e de’ primi capi di parte Orsina; de’ quali fece subito morire el cardinale; gli altri dua, avendogli sostenuti qualche tempo, lasciò. Cosi fini el di suo Vitellozzo, e quelle arme che erano preposte a tutte le arme italiane; in che è da notare che messer Niccolò suo padre ebbe quattro figliuoli legittimi. Giovanni, Camillo. Pagolo e Vitellozzo, e’ quali tutti nella milizia feciono tale profitto che furono ne’ tempi loro riputati de’ primi soldati di Italia; in modo che si faceva giudicio che avessi per la virtú di questi quattro fratelli a essere una casa di grandissima potenzia ed autoritá. Ma come volle la sorte, questi principi si felicissimi ebbono fini piú infelici: Giovanni innanzi al 94, sendo soldato di Innocenzio, fu nella Marca, nella guerra di Osimo morto da una artiglieria; Camillo sendo nel reame a soldo del re Carlo o), fu, nella espugnazione di uno castello, morto da uno sasso gittate dalle mura; a Paolo fu tagliato el capo; Vitellozzo fu strangolato; ed in effetto tutti a quattro, sendo ancora giovani, perirono di morte violenta.

Di Liverotto s’ha a intendere che e’ fu da Fermo, di nobile casa; ed essendo valente soldato ed in riputazione per essere cognato di Vitellozzo, e favorito da parte Orsina, venne in disegno di occupare lo stato di Fermo, e vedendo che bisognava la forza, ordinò che uno di determinato molti soldati sua confidati, spicciolati e sotto nome di altre faccende, fussino in Fermo; el quale di. essendovi lui, convitò in casa sua messer Giovanni Frangiani suo zio, uomo di grande autoritá, con parecchi altri cittadini principali di Fermo, e doppo el convito, avendogli con parecchi sua compagni crudelmente amaz(1) [Il ms. ha del re di Carlo, senza segni di cancellatura.]