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bono desiderato rimettere Fiero de’ Medici in Firenze, parendo che colle forze di quello stato si sarebbono assicurati. Da altra banda el Valentino secretamente gli aveva in odio e desiderava la ruma loro, parte perché intendendo questi umori n’aveva preso sospetto, parte per ambizione e desiderio di insignorirsi di quegli stati; e però fu opinione di qualcuno, che se bene da un canto gli piacessi che noi avessimo perduto, o perché sperassi acquistare qualcuna delle terre nostre, o perché credessi che noi per difenderci fussimo forzati pigliare accordo seco con qualche suo grande vantaggio, da altro gli dispiacessi, dubitando che o Vitellozzo non acquistassi per sé qualcuna di quelle nostre terre, o e’ Medici ritornassino in Firenze. Ma di poi venendone el re in Italia, lui e prima per lettere e di poi a bocca col re, per sua giustificazione sempre disse che iui non aveva saputo nulla di questo insulto, ma che era stata opera di Vitellozzo ed Orsini sanza sua participazione; di che nacque che comandando el re a Vitellozzo che venissi a Milano, lui impaurito non vi volle mai andare, allegando per scusa lo essere ammalato; e però el re si sdegnò molto forte contro a Vitellozzo e cominciollo a riputare suo capitale inimico.

Arebbe avuto el re, per lo ordinario, desiderio che Vitellozzo e gli Orsini perissino, perchè riputava essere utile a conservazione del suo stato che la milizia di Italia si spegnessi, e però, aggiuntoci questo odio particulare, vi era su molto infiammato; da altro canto, se bene si era adirato col papa e Valentino, non se ne fidava molto, pure per essersi inimicato, come di sotto si dirá, nel reame cogli spagnuoli, pensava, riconciliandosi seco, potersene valere in quella provincia; e cosi da altro canto che se fussi suo inimico, gli potrebbe nuocere nelle cose del reame, e si farebbe forse una unione fra ’l papa, re di Spagna e viniziani, che lo metterebbe in assai pericoli. Per questo, sendone massime persuaso da monsignore di Roano, con chi el papa si manteneva assai faccendolo legato di lá da’ monti, ed esaltando e’ sua nipoti alle dignitá ecclesiastiche, si contrasse uno accordo ed una