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nostre gente, ed eletto per commessario generale Antonio Giacomini; el quale per essere stato giá soldato del signore Ruberto da Sanseverino ed essere uomo vivo ed in sull’arme aveva gran riputazione nel popolo di essere valente uomo nella guerra, ed inoltre fede, perché era tenuto amatore del popolo e di questo consiglio, e che sanza alcuno rispetto si opporrebbe a’ cittadini grandi.

E’ pisani, intesi gli apparati nostri, avendo richiesto di aiuto ed offerto la cittá a’ viniziani, al Valentino ed a tutti e’ potentati di Italia, e non trovato sussidio di gente d’arme e da stare alla campagna, avuto, credo, qualche danaio da’ lucchesi, condussono el Fracasso che si stava a Sacchetto in quello di Mantova sanza danari ed aviamento. El quale messosi presto in ordine, ne venne con pochi cavalli alla volta di Pisa, e passando sotto Barga, fu assaltato da quegli uomini che avevano avuto da Firenze notizia della sua venuta, e per essere in luoghi stretti dove non si poteva adoperare cavalli, e con minore numero assai di gente, non si potè troppo difendere; anzi vólto in fuga fu seguitato da quegli uomini, in modo che sendo giá uscito del nostro, fu preso da’ nostri in su’ terreni del duca di Ferrara e ne venne preso a Firenze; dove come e’ fu la nuova, e’ collegi, in mano di chi era allora la republica, gridavano che si gli dovessi tagliare el capo; cosa sanza ragione, che uno soldato che andava a servire chi gli dava danari avessi a essere punito nella persona. Dettono in questo mezzo le gente nostre el guasto, non però per tutto, perché non si poterono accostare in Barbericina ed in certi luoghi sotto Pisa; e di poi ne vennono a campo a Vicopisano, dove sendo accampati, successe uno accidente grandissimo che fece voltare gli uomini a altri pensieri di maggiore importanza; del quale acciò che meglio si intenda la alterazione descriverò in che termini si trovassi la cittá. L’avere apuntato con Francia, e di qui el parere di essere assicurato del Valentino, Vitelli, Orsini e degli altri inimici nostri, e di poi una speranza se non molto propinqua, almeno non molto rimota, delle cose di Pisa, aveva assai rallegrati e