Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/219

ma seguitando poco poi l’accordo con Valentino, si fermorono le cose, perché come Valentino fu giunto e férmosi a Campi, faccendo e’ sua molti danni ne’ luoghi circumvicini, gli fu mandati piú oratori, fra gli altri el vescovo de’ Pazzi, Benedetto de’ Nerli, Piero Soderini ed Alamanno Salviati, e’ quali finalmente feciono accordo con lui, e cosi se ne stipulò el contratto: che e’ si partissi de’ terreni nostri sanza fare piú danno o lesione alcuna; fussi condotto per nostro capitano generale per tre anni, con certo numero d’uomini di arme e con condotta di ducati trentamila l’anno; lasciassisi Gerbone cancelliere de’ Vitelli, a instanzia di Vitellozzo. E cosi convenuto, si parti accompagnato da Piero Soderini, Luigi dalla Stufa ed Alessandro Acciaiuoli, e’ quali usassino seco l’uficio di imbasciadori ed attendessino come commessari a fare provedere pe’ luoghi donde aveva a passare, acciò che e’ non seguissi disordine; e benché si usassi tutte le diligenzie, nondimeno e’ sua feciono molti danni pe’ terreni nostri. Questa venuta del Valentino potette essere causata da se proprio, perché stimassi, veduti e’ -disordini della cittá, averne a migliorare condizione, o disegnando la condotta o qualche altro acquisto; ma lui disse da poi molte volte cogli uomini nostri in sua giustificazione, che quando parti del bolognese, la intenzione sua era andarsene per Romagna e non toccare e’ terreni nostri, ma che sendone richiesto instantissimamente da Vitellozzo e gli Orsini, non potette loro negarlo; ma che poi, vedendosi in sul nostro, volle pigliare quello vantaggio potette avere. Da altro canto Vitellozzo e gli Orsini, parlando a Campi separatamente cogli imbasciadori nostri che erano iti al duca Valentino, mostrorono con parole e gesti efficaci che Vitellozzo non pretendeva avere ricevuta ingiuria alcuna dalla cittá, ma da pochi cittadini; de’ quali quando si pigliassi qualche onesto modo che vi fussi drento lo onore suo, sanza lesione però di chi l’aveva offeso, che e’ vorrebbe essere buono figliuolo e servidore della cittá; e cosi gli Orsini perché e’ conoscevano molto bene quanto questa amicizia potessi essere utile per l’una parte e per l’altra. Le quali offerte loro non