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Corte suo allevato, con disegno che tenendosi el castelletto, di fare esercito nella Magna, e per via del castello recuperare Milano. E partito lui, e’ milanesi, che giá avevano deputati alcuni gentiluomini a governo della terra, mandati imbasciadori a’ franzesi, si dettono loro; e’ quali, entrati drento pochi di poi, per defetto del castellano che vi era drento, el quale el duca aveva scelto per piú fedele, acquistorono el castelletto; e cosi tutto lo stato di Milano venne interamente in mano del re, eccetto Cremona e la Ghiaradadda, le quali, secondo le convenzioni, furono de’ viniziani; benché e’ cremonesi, non ostante che el campo de’ viniziani fussi intorno alle mura, stessino molti di duri e mandassino imbasciadori al re che gli volessi accettare. Ma el re, con tutto che ne fussi stimolato molto da’ milanesi, non vi volle acconsentire né mancare della osservanzia della fede; e loro sanza colpo di spada acquistorono uno stato di entrata ducati centocinquantamila lo anno, e che era el terzo del ducato di Milano; benché in quel tempo medesimo avessino grandissimi danni dal turco, che tolse loro Modone, Lepanto, Corone, luoghi importantissimi. E cosi facilmente si perdé lo stato di Milano e divisesi in mano degli inimici sua.

La quale cosa benché dolessi a tutti quegli a chi dispiaceva Italia squarciarsi e venire ai tutto in mano di barbari e da altra banda e’ viniziani ogni di diventare maggiori, nondimeno ognuno d’accordo confessò che e’ modi e portamenti di quello principe l’avessino meritato. Perché se bene e’ fu signore di grande ingegno e valente uomo, e cosi mancassi di crudeltá e di molti vizi che sogliono avere e’ tiranni, e potessi per molte considerazioni essere chiamato uomo virtuoso, pure queste virtú furono oscurate e coperte da molti vizi; perché e’ fu disonesto nel peccato della soddomia, e come molti dissono, ancora da vecchio non meno paziente che agente; fu avaro vario mutabile e di poco animo; ma quello perché trovò meno compassione fu una ambizione infinita, la quale, per essere arbitro di Italia, lo costrinse a fare passare