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el consiglio grande: e perché questi primi sempre intervenivano nel magistrato de’ dieci, però el nome di quello magistrato era in sommo odio, e vulgarmente per gli uomini piú popolani si diceva: «né dieci né danari non fanno pe’ nostri pari». Aggiugnevasi che, come interviene quando e’ cittadini non hanno uno sopracapo chi e’ temino o riverischino, le spezialtá di molti che erano stati de’ dieci, erano sute grandissime, si in dare favori estraordinari a qualche condottiere, come dicemo di sopra del conte Rinuccio, si in volere fare guadagnare qualche cosa a’ cittadini loro parenti o amici; in modo che quando si era fatto qualche fazione, avevano mandato fuora sanza alcuno proposito uno numero grandissimo di commessari; delle quali cose erano multiplicate assai le spese della cittá, ed oltre a una difficultá estrema che si era introdotta di vincere provisione di danari in consiglio grande, el nome del magistrato de’ dieci era allora piu esoso al popolo che cosa si potessi loro proporre. F però disperata la signoria, che ne era gonfaloniere di giustizia per maggio e giugno Francesco Gherardi, che e’ si vincessino e’ dieci, governava lei le cose della guerra, chiamando sempre una pratica de’ primi cittadini, per consiglio de’ quali si deliberavano le cose importante; e vólti gli animi di tutti alla impresa di Pisa, esaminando le forze nostre e degli avversari, si conchiuse che, poi che e’ pisani erano abbandonati e per le condizione di Italia non potevano sperare soccorso potente di luogo alcuno, le nostre gente soie erano atte a espugnarla sanza e’ favori del duca di Milano; al quale dispiacque assai el non essere richiesto, parendogli che la cittá non volessi in questo caso obligo seco, per non essere tenuta aiutarlo nella guerra contro a Francia, che tutto di riscaldava.

Fatta questa conclusione, e bisognando danari per la esecuzione, si messe in consiglio grande una provisione di danari, la quale aveva difficultá grandissima a vincerla per le condizioni dette di sopra, e perche el popolo desiderava che nella elezione de e’ magistrati di drento e di onore si seguitassi quello modo che si teneva negli ufici di fuora e di utile,