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sino in questa impresa, vi fu mandato oratore messer Guidantonio Vespucci, benché vi fussi oratore stanziale messer Francesco Pepi, o per mostrare di stimare piú queste cose, o giudicando che messer Guido fussi piú a proposito, per essere uomo di piú riputazione ed anche piú atto a questi maneggi di lui. E per disporre e’ genovesi a non dare favore a’ pisani e non volere che e’ viniziani loro inimici si facessino si grandi, fu mandato per consiglio del duca, imbasciadore a Genova, e fu Braccio Martelli, a chi fu dato per sottoimbasciadore Piero di Nici.’olò Ardinghelli. E cosi attendendosi allo ordine di questa espedizione, e cosi e’ viniziani sendo ingrossati in quello di Pisa, si fece a Santo Regolo uno fatto di arme, e’ particulari del quale non narro perché non sono in mia notizia. Lo effetto fu che e’ nostri furono rotti, ed el commessario Guglielmo de’ Pazzi ed el conte Rinuccio da Marciano governatore del campo si ritrassono, benché con pericolo grande, salvi in Santo Regolo. Èbbene Guglielmo universalmente imputazione grandissima, e fu in gran parte attribuita alla temeritá sua, el quale volenteroso non solo in campo aveva consigliato lo appiccarsi, ma ancora insino quando era in Firenze aveva detto publicamente, e credo in consiglio o negli ottanta, che e’ bisognava fare diguazzare le arme. Questa rotta fu da principio di disordine grandissimo, non solo in quello di Pisa, dove se e’ nemici avessino voluto spendere e seguitare la vittoria non avevano contradizione alcuna, ma eziandio in tutta quella provincia; la quale tutto di era infestata di scorrerie e prede da stradiotti albanesi, che condotti in Pisa da’ viniziani, scorrevano ora in quello di Volterra, ora in Valdinievole, ora in verso San Miniato ed insino a Castello Fiorentino. Ma di poi sendo infiammati gli animi di tutti ed ingagliarditi nelle avversitá, fatta conclusione di strignere e’ pisani, fu condotto per nostro capitano generale Pagolo Vitelli dandogli di condotta, insieme con Vitellozzo suo minore fratello, credo trecento uomini di arme; cosi si rimesse in ordine el conte Rinuccio, riservatogli el titolo di governatore, benché con difficultá si accordassi di