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piú altri cittadini imbasciadore; e perché gli era in somma benivolenzia del popolo, sendo sempre stato uomo netto ed amatore del bene, ed avendo fama di essersi opposto a Piero, fu ricevuto con grandissimo gaudio di tutto el popolo, e portatone in palagio quasi ili peso in sulle spalle de’ cittadini. Corse di poi el popolo furiosamente a casa Piero e la mandò a sacco, e di poi voltosi a casa Antonio di Bernardo e ser Giovanni da Pratovecchio notaio delle riformagioni, le saccheggiò ed arse; e loro, benché si fussino nascosti per le chiese e pe’ conventi, pure ritrovati alla fine, ne furono menati presi al bargello. Corsono di poi a casa messer Agnolo Niccolini, e giá avendo messo fuoco alla porta, l’arebbono arsa; se non che messer Francesco Gualterotti ed alcuni uomini da bene dubitando che questa licenzia non trascorressi troppo, córsivi, raffrenorono la moltitudine e la ridussono in piazza che con grandissime voce gridava: «viva el popolo e la libertá»; e quivi per cominessione elei la signoria, messer Francesco Gualterotti, solito in sulla ringhiera, notificò essere state levate via le monete bianche.

Veduto spacciato lo stato di Piero, vennono in piazza a cavallo con compagnia di armati, Bernardo del Nero e Niccolò Ridolfi, gridando: «popolo e libertá»; ma ributtati e cacciati come sospetti e con pericolo di essere morti se ne ritornorono a casa, e la sera per piú loro sicurtá accompagnati bene per commessione della signoria ne vennono in palagio; e cosi Pierfilippo Pandolfini, el quale la sera era tornato da Pisa partitosi sanza licenzia, o perché dubitassi delle cose di Pisa, o perché, avendo inteso a Firenze sparlarsi assai di lui, volessi provedere el meglio poteva a’ fatti suoi. Messer Agnolo Niccolini, uno ancora egli degli imbasciadori al re. parendogli Piero fussi spacciato, e dubitando di Lorenzo e Giovanni di Pierfrancesco, de’ quali era stato inimicissimo, e concitatore di Piero contro a loro, partitosi da Pisa e presa la volta per la montagna di Pistoia, ne andò in Lombardia. E cosi cacciato Piero e quietato un poco el tumulto, benché el di e la notte el popolo stessi armato a guardia della cittá, si