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libro decimosettimo - cap. xv 87

la importanza sua meritava molta considerazione; e dinegò da principio che Paolo andasse a Cesare, o perché avesse sospetto che il pontefice non cominciasse con lui pratiche separate o perché, come diceva, fusse piú onorevole trattare la pace per mezzo del re di Inghilterra che parere di mendicarla da Cesare: benché, non molto poi, essendo fatta da Roma di nuovo instanza della sua andata, la consentí, o perché pure desiderava la pace o perché cominciasse a dispiacergli che la fusse trattata dal re di Inghilterra. I progressi del quale erano tali che meritamente dubitava di non essere, per gli interessi suoi propri, tirato a condizioni non convenienti: con ciò sia che quel re, anzi sotto il suo nome il cardinale eboracense, pieno di ambizione e desideroso di essere giudice del tutto, proponesse condizioni estravaganti; e avendo anche fini diversi da’ fini degli altri, si lasciasse dare parole da Cesare, [e] non avesse l’animo alieno che il ducato di Milano fusse, per mezzo della pace, del duca di Borbone, pure che a lui si congiugnesse la sorella di Cesare, acciò che a sé restasse facoltá libera di maritare la figliuola al re di Francia. I conforti adunque fatti al pontefice dall’uno e l’altro re, il dubbio di non perdere la fede co’ collegati, e privato degli appoggi loro restare in preda di Cesare e de’ suoi ministri, gli stimoli de’ consultori suoi medesimi, lo sdegno conceputo contro a’ Colonnesi e il desiderio, col farne giusta vendetta, di ricuperare in qualche parte l’onore perduto, lo indusseno a volgere contro alle terre, de’ Colonnesi quelle forze che prima solamente per sua sicurtá aveva chiamate a Roma; giudicando nessuna ragione costrignerlo a osservare quello accordo il quale aveva fatto non volontariamente ma ingannato dalle loro fraudi e sforzato, sotto la fede ricevuta, dalle loro armi.

Mandò adunque il pontefice Vitello con le genti sue a’ danni de’ Colonnesi, disegnando di abbruciare e fare spianare tutte le terre loro, perché, per l’affezione inveterata de’ popoli e della parte, il pigliarle solamente era di piccolo pregiudizio; e nel medesimo tempo publicò uno monitorio contro al cardinale e agli altri della casa, per virtú del quale privò poi (che