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Andrea Doria con le sue galee: contro alle quali erano, pochi dí prima, usciti di Genova seimila fanti tra pagati e volontari (perché in Genova erano quattromila fanti pagati), con ordine di assaltare prima secento fanti, i quali con Filippino dal Fiesco erano in terra, sperando che rotti quegli le galee, perché il mare era molto turbato, non si potessino salvare; ma Filippino aveva fatto, nella sommitá delle montagne appresso a Portofino, tali fortificazioni di ripari e di bastioni che gli costrinse a ritirarsi con non piccolo danno. E nondimeno, non molti dí poi, non so sotto quale colore, Andrea Doria con sei galee ritornò a Portofino, per continuare insieme con gli altri nell’assedio marittimo di Genova.


XIV

Intimazione a Cesare della lega conclusa fra il pontefice il re di Francia ed i veneziani. Spostamenti delle milizie dei collegati in Lombardia. Il Frondsperg raccoglie in Germania milizie per scendere in Italia; nuove deliberazioni del duca d’Urbino.

Ma nel tempo medesimo che queste cose succedevano con vari eventi in Italia, gli oratori del pontefice del re di Francia e de’ viniziani intimorono il quarto dí di settembre (tanta dilazione era stata interposta a fare questo atto), a Cesare la lega fatta, e la facoltá che gli era data di entrarvi con le condizioni espresse ne’ capitoli; al quale atto essendo stato presente l’oratore del re di Inghilterra, gli dette una lettera del suo re che lo confortava modestamente a entrare nella lega. Il quale, udita la intimazione, rispose agli imbasciadori, non comportare la degnitá sua che entrasse in una confederazione fatta principalmente contro allo stato e onore suo; ma che, essendo stato sempre dispostissimo alla pace universale, di che aveva fatto dimostrazione sí evidente, si offeriva a farla di presente se essi avevano i mandati sufficienti: da che si credeva avesse l’animo alieno, ma che proponesse questa pra-