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libro decimosettimo - cap. xiii 77

era stato moltissimi anni lo scudo e lo antemurale, si commosse il pontefice maravigliosamente: come negli animi giá perturbati e afflitti fanno maggiore impressione i nuovi dispiaceri che non fanno negli animi vacui dalle altre passioni. Però, rivolgendo nella mente sua nuovi pensieri, e dimostrando ne’ gesti nelle parole e nella effigie del volto smisurato dolore, chiamati i cardinali in concistorio, si lamentò efficacissimamente con loro di tanto danno e ignominia della republica cristiana; alla quale non era mancato egli di provedere, sí col confortare e supplicare assiduamente i príncipi cristiani della pace sí col soccorrere in tanti altri gravi bisogni suoi quel regno di non piccola quantitá di denari. Essere stata, per la difesa di quel regno e per il pericolo del resto de’ cristiani, molto incomoda e importuna la guerra presente, e averlo egli detto e conosciuto insino da principio; ma la necessitá averlo indotto (poiché vedeva essere sprezzate tutte le condizioni oneste della quiete e sicurtá della sedia apostolica e di Italia) a pigliare l’armi, contro a quello che sempre era stata sua intenzione: perché e la neutralitá usata per lui innanzi a questa necessitá, e le condizioni della lega che aveva fatta, risguardanti tutte al benefizio comune, dimostrare a bastanza non lo avere mosso alcuna considerazione degli interessi propri e particolari suoi e della sua casa. Ma poiché a Dio, forse a qualche buono fine, era piaciuto che e’ fusse ferito il corpo della cristianitá, e in tempo che tutti gli altri membri di questo corpo erano distratti da altri pensieri che da quello della salute comune, credere la volontá sua essere che per altra via si cercasse di sanare sí grave infermitá. E però, toccando questa cura piú allo offizio suo pastorale che ad alcuno altro, avere disposto, posposte tutte le considerazioni della incomoditá del pericolo e della dignitá sua, procurata il piú presto potesse e con qualunque condizione una sospensione dell’armi in Italia, salire in su l’armata e andare personalmente a trovare i príncipi cristiani, per ottenere da loro, con persuasioni con prieghi con lagrime, la pace universale de’ cristiani. Confortare i cardinali ad accingersi a questa