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la guerra (122-123). — Inosservanza della tregua da parte dell’esercito imperiale (124). — Il viceré, rassicurato il pontefice, tratta a Firenze con inviati del Borbone (124-125).

VI. Vanitá delle speranze del pontefice per la conclusione della tregua; opera del suo luogotenente perché non sia abbandonato dai collegati; incertezza di questi (125-127). — Terre di Romagna prese dal Borbone; comunicazione del viceré al Borbone della conferma della capitolazione conchiusa a Roma (127-128). — Il Borbone passa l’Apennino; il luogotenente del pontefice convince i collegati a passare in Toscana; maggior sicurezza di Firenze e maggior pericolo per Roma (128-130). — Il pontefice fiducioso nella tregua licenzia le milizie (130).

VII. II Borbone presso ad Arezzo; deliberazioni dei collegati (131). — Tumulti in Firenze; pericolosa condizione della cittá; come il tumulto viene sedato; calunnie contro il luogotenente del pontefice (131-134). — Gravi conseguenze del tumulto per le operazioni dei collegati (134). — Nuova confederazione del pontefice col re di Francia e coi veneziani (134-135).

VIII. Deliberazione del Borbone di marciare contro Roma, e lentezza del pontefice nel prendere provvedimenti (135-136). — Scarsa sollecitudine dei romani alla richiesta d’aiuti del pontefice (136-137). — Deliberazione dei collegati di inviare milizie a Roma; fiducia di Renzo da Ceri nella possibilitá di difendere Roma, e fiducia del pontefice in lui (137-138). — Assalto dell’esercito tedesco a Roma; morte del Borbone; sacco della cittá (138-141). — Milizie de’ collegati sotto Roma, donde subito si ritirano (141-142).

IX. Avanzata dell’esercito dei collegati verso Roma; fallimento del tentativo di liberare il pontefice (142-143). — Lentezza dell’esercito dei collegati; indugi nella conclusione degli accordi per la resa fra il pontefice e gli imperiali (143-144). — Inattivitá dell’esercito dei collegati; inutili istanze del luogotenente del pontefice (144-146).

X. Accordi fra il pontefice e gli imperiali; stretta sorveglianza del pontefice in Castel Sant’Angelo (147-148). — Cittá che malgrado l’accordo rimangono alla devozione del pontefice; il duca di Ferrara occupa Modena, i veneziani Ravenna e Cervia, e Sigismondo Malatesta Rimini (148-149). — Restaurazione del governo popolare in Firenze (149-150). — Ragioni di odio dei fiorentini contro i Medici, e persecuzione ai loro fautori (150-151).

XI. Disordine e pestilenza fra le milizie imperiali in Roma; invio di milizie francesi in Italia (151-152). — Confederazione tra i re di Francia e d’Inghilterra; accordi fra i collegati contro Cesare (152-153). — Pestilenza in molte parti d’Italia (153-154). — Partenza dell’esercito francese per l’Italia (154). — Fazioni di guerra in Lombardia (154-155).

XII. Azione di principi presso Cesare per la liberazione del pontefice (155-156). — Il cardinale eboracense in Francia e suoi accordi col re