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scritti di oratori in Francia in Ispagna e a Roma e di altri oratori o commissari presso il viceré di Napoli, a Venezia e nei campi della lega contro Carlo V, nel regno e in Lombardia, presso il Lautrech e il signore di S. Polo, in Inghilterra, a Ferrara, a Cortona, ad Arezzo, al duca d’Urbino. Oltre i carteggi degli oratori fiorentini i quaderni contengono: il primo un estratto latino ex B. Oricellario, cioè del De Bello italico di Bernardo Rucellai; il quarto notizie tratte dalle memorie di Filippo di Comines signore d’Argenton, e oltre a ciò copiosa materia tratta da scritti e da lettere di personaggi del tempo intorno ad argomenti d’importanza somma; il secondo un «Sommario de’ capitoli li più substanziali dell’accordo di Madril» tra Carlo V e Francesco I; il nono un «Estratto de’ capitoli» fatti dal marchese di Saluzzo con gl’imperiali, in Aversa, nel 1528 e un altro di quello della pace tra imperatore e Francia nel 1529, e nel duodecimo una «Copia di lettera scrita da me per buon respecti sotto nome di Borb. a Ant.° di Leva, de 19 d’Ap.le 1527, et data a S. Piero in Bagno»; singolare documento, lo definisce il Gherardi, che si proponeva di parlarne a parte in modo particolare1. Negli stessi quaderni sono anche appunti e ricordi senza indicazione esplicita di fonti a cui si attingessero; né è a meravigliarsi, poiché erano certamente sufficienti per l’autore, mentre stava preparando il materiale su cui ricostruire, anche semplici note che per ogni altro restano solo nuova testimonianza d’uno scrupoloso amore alla veritá nella ricostruzione dei fatti.

Dopo la lunga fatica del Gherardi, noi possediamo l’opera principale del Guicciardini piú corretta e piú genuina ed è indubitato che lo storico fiorentino, poiché dell’attivitá sua nel prepararla e nel comporla, piú sappiamo, ci appare anche piú grande:

  1. Poiché il documento è realmente interessante e si ricollega a fatti e condizioni di cui il Guicciardini parla nel libro XVIII della storia, lo riportiamo anche noi integralmente: «Copia di lettera scrita (corr. da facta) da me per buon respecti sotto nome di Borb. a Ant. di Leua de 19 d’Apr. 1527 et data a San Piero in Bagno. Sono arriuato a S. Piero in Bagno con questo felicissimo exercito, ne perderò una hora di tempo di marchare sperando trouare buone occasione, perche per lo accordo iacto col nostro buon Vicere gli Inimici si trouano improuisti ne credo possino esser a tempo a prouedersi. La difficulta del uiuere che patisce questo exercito non si potrebbe dire, ma tutto sopporta uolentieri parendo loro ogni hora 1000 anni, di essere a quel benedecto sacco di Fir. Noi cammineremo diritto a quella uolta, et ui terrò auisati del successo confortandoui a fare qualche effecto di la».