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fatta prima che questo fosse ritoccato dal Revisore o dai Revisori» per la stampa; i volumi 61 e 62 essere «una riproduzione non diretta, e parecchio sciatta e trascurata, del testo Mediceo, che sembrerebbe tuttavia sia stato tenuto presente insieme con la stampa, mentre le relazioni di dipendenza dal Mediceo del vol. 63... sono in confronto assai piú deboli, e incerte e mal sicure».— Questo codice sarebbe completato da un quaderno compreso nell’archivio Guicciardini nel fascio D 2, a cui il Gherardi (pensa il Rostagno) deve aver pensato di assegnare, nella sua serie dei codici, il n. 1, e che il Rostagno cosí illustra: «È un quaderno in f.o, senza copertina, di carte modernamente numerate 48 (m. 0.230 x 0.337) tutto autografo con correzioni e giunte interlineari e marginali copiosissime e con intiere pagine cancellate. Contiene il solo primo libro, e non intiero, arrivando a mezzo il discorso di Re Ferdinando di Napoli al popolo di quella cittá». Nota, però, lo stesso Rostagno che la testimonianza del Magliabechiano può aiutare per una piú sicura attribuzione di correzioni del Mediceo piuttosto all’autore che al revisore, e cita, riguardo a ciò, diversi esempi.

E non vogliamo neppure noi tacere, in questa nota, di altri manoscritti riguardanti la Storia. Poiché la prima edizione dell’opera, quella del Torrentino, uscí mutila per i tagli apportatile dalla censura politico—ecclesiastica, che con altri passi, tolse, come s’è giá notato quanto si dice di Lucrezia Borgia, dell’origine temporale e della tirannide sacerdotale, vi fu chi tali passi raccolse. E si trovano in mss. diversi: due nell’Archivio Guicciardiniano, rispettivamente nel quaderno D 9 (ovvero D ix), intitolato: «Nota di quello che non si trova nella Historia di M. Francesco Guicciardini che per qualche buon rispetto non si lasciò mettere a stampa»; e nel fascio miscellaneo D 6 (ovvero D vi) col titolo: «Luogo mutato et manco nel iij libro delle Historie del Guicciardini a carte 180 nella stampa di Venetia del Sansonino (sic) 1562 et nella stampa del Torrentino impressor ducale in Fiorenza 1561 a carte 127 al fine»: il primo della seconda metá ed il secondo della fine del sec. XVI, e di mano diversa; altri mss. riproducenti tali passi soppressi nella prima edizione, ed esistenti nella Biblioteca Nazionale di Firenze, indica il Rostagno.

Né può farsi, certo, a meno di parlare di altri manoscritti del Guicciardini che si riferiscono al primo periodo di preparazione dell’opera, e che in gran parte ci illuminano intorno alle fonti