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diceva esserne creditore del re) un’altra parte fraudata da’ ministri. Disputavasi tra il re e i viniziani quale impresa fusse da fare, e il re instava di Genova, per la importanza di quella cittá, massime affermandosi giá per cosa certa che Cesare passerebbe la state prossima in Italia, e perché il re, veduto i viniziani non l’avere mai aiutato né a soccorrere né a recuperare quella cittá, non ostante si fussino escusati allegando essere stato rumore della venuta in Italia di nuovi tedeschi, dubitava non fusse molesta loro la vittoria di quella impresa: ma i viniziani, allegando essere restata a Antonio de Leva pochissima gente, e offerendo, acquistato che fusse Milano, mandare le genti alla espugnazione di Genova, si deliberò fare, con suo consentimento, la impresa di Milano con sedicimila fanti, provedendo ciascuno alla metá. Fu questa deliberazione fatta di marzo, e assente il duca di Urbino; il quale, per l’essersi approssimati a’ confini del regno il principe di Oranges e i fanti tedeschi, si era, quasi contro alla volontá de’ viniziani, ridotto nel suo stato: ma i viniziani lo condussono di nuovo, con le condizioni medesime le quali aveano prima ottenute da loro il conte di Pitigliano e Bartolommeo d’Alviano, e gli mandorono trecento cavalli e tremila fanti per sua difesa, come erano tenuti: e detteno il titolo di governatore a Ianus Fregoso. Erano nell’esercito viniziano secento uomini d’arme mille cavalli leggieri e quattromila fanti, benché fussino obligati a tenerne dodicimila; il quale esercito prese, il sesto dí di aprile, Casciano per forza e la rocca a discrizione: e Antonio de Leva e il Torniello, usciti di Milano per divertire, vi si ritirorono. Succedette la passata de’ fanti spagnuoli, che erano mille dugento, del genovese a Milano; per impedire la quale si erano fatte tante pratiche e tante consulte. Perché, avendo creduto San Polo e i viniziani che e’ tentassino di passare per il tortonese e lo alessandrino, partiti da Voltaggio, preseno, per ordine del Belgioioso, cammino piú lungo per la montagna di Piacenza e luoghi sudditi alla Chiesa; ed essendo venuti a Varzi nella montagna predetta, non ostante che San Polo inviasse in lá centocinquanta cavalli, e desse