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Siena; ma avendo i fiorentini fatto capace il visconte di Turrena, oratore del re di Francia, il papa non tendere ad altro fine che di perturbare con l’opportunitá di Siena le cose di Firenze, il visconte procurò col pontefice che ’l movimento di Chiusi si posasse. Il quale, nella venuta de’ tedeschi, aveva, con l’aiuto del marchese di Mantova, guardato Parma e Piacenza.


III

Vicende della guerra in Calabria e negli Abruzzi. Bolla secreta del pontefice per l’annullamento del matrimonio del re d’Inghilterra. Condizioni degli imperiali in Napoli; condizioni degli assedianti. Fazioni di guerra sotto Napoli.

Procedevano in questi tempi le cose del reame di Napoli variamente. Perché era venuto di Sicilia in Calavria il conte Burella con mille fanti, e unitosi con gli altri; e da altra parte Simone Romano aveva ottenuto con le mine la fortezza di Cosenza a discrezione (benché l’esservi stato ferito di uno archibuso nella spalla ritardò in qualche parte il corso della vittoria) e unitosi poi col duca di Somma, il quale con fanti del paese assediava Catanzaro, terra molto forte ma in necessitá di vettovaglie, nella quale era il genero di Alarcone con dugento cavalli e mille fanti; la quale ottenendo restavano signori di tutto il paese insino alla Calavria soprana; ma la necessitá gli costrinse a volgersi contro alle genti unitesi col soccorso venuto di Sicilia, le quali avevano giá fatto qualche progresso. Ma essendo stato Simone abbandonato da una parte de’ suoi fanti paesani, fu necessitato a ritirarsi nella rocca di Cosenza; gli altri fanti suoi, con morte di qualcuno, si risolverono; i corsi si andavano ritirando verso l’esercito: restando non solo la Calavria in pericolo ma temendosi che i vincitori non si indirizzassino verso Napoli. Ma per contrario ebbono nello Abruzzi prosperitá le cose de’ franzesi; perché essendosi appropinquato a dodici miglia all’Aquila il vescovo Colonna per sollevare lo Abruzzi fu rotto e morto dallo abate di Farfa,