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libro decimottavo- cap. xviii 199

Trani: ma esse, benché giá si fussino arrendute loro le cittá di Trani e di Monopoli, preponendo i negozi propri agli alieni, benché dalla vittoria di Napoli dependessino tutte le cose, ritardavano, per pigliare prima Pulignano, Otranto e Brindisi. A’ diciassette, Lautrech a Caviano, cinque miglia presso a Napoli; e il dí medesimo gl’imperiali che abbondavano di cavalli leggieri, dimostrandosi maggiore la sollecitudine e la diligenza per la negligenza de’ franzesi, tolseno loro le vettovaglie, delle quali pativano; e avevano fortificato Santo Erasmo, posto nella sommitá del monte di San Martino, per tôrlo a’ franzesi, essendo cavaliere a Napoli da poterlo danneggiare assai con l’artiglieria, e perché, essendo padroni di quel monte, impedivano che quasi alla maggiore parte della cittá non si potevano accostare i franzesi. A’ quali dette qualche speranza di discordia tra gli inimici l’avere il marchese del Guasto, pure per cause private, ferito il conte di Potenza e ammazzatogli il figliuolo. A’ ventuno, a Casoria, a tre miglia di Napoli in su la via di Aversa: nel quale dí si scaramucciò sotto le mura di Napoli, e vi fu morto Migliau, quello che aveva accerrimamente contradetto alla liberazione del pontefice; della quale aveva esso medesimo portata la commissione di Cesare a’ capitani. A’ ventidue, a uno miglio e mezzo di Napoli; dove Lautrech proibí lo scaramucciare come inutile: e giá se gli era arrenduto Pozzuolo. Finalmente, il penultimo dí di aprile, pervenuto alla cittá di Napoli, alloggiò l’esercito tra Poggio Reale, palazzo molto magnifico, edificato da Alfonso secondo di Aragona, quando era duca di Calavria, e il monte di San Martino; distendendosi le genti insino a mezzo miglio di Napoli; la persona sua piú innanzi di Poggioreale alla masseria del duca di Montealto: nel quale luogo si era fortificato allargandosi verso la via di Capua: alloggiamento fatto in sito molto forte, e dal quale si impediva a Napoli la comoditá degli aquedotti che si partono da Poggio Reale; donde disegnava fare poi un altro alloggiamento piú innanzi, in sul colle che è sotto il monte di Santo Ermo, per tôrre piú le comoditá a Napoli, e molestare di luogo piú propinquo