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miglia da l’Ofanto: co’ quali si uní il viceré il principe di Salerno e Fabbrizio Maramaus, con tremila fanti e con dodici pezzi di artiglieria; e si diceva che Alarcone usciva di Napoli con dumila fanti, per soccorrere la dogana. Soprastava nondimeno Lautrech in su l’Ofanto, per fare prima grossa provisione di vettovaglie; e tutta la gente sua era alloggiata tra Ascoli e Melfi: e dopo il caso di Melfi se gli erano date Barletta, Trani e tutte le terre circostanti, eccetto Manfredonia, dove erano mille fanti: donde mandato Pietro Navarra con quattromila fanti a combattere la rocca di Venosa, guardata da dugento cinquanta fanti spagnuoli che la difendevano gagliardamente, l’ottenne a discrezione; e ritenuti prigioni i capitani, licenziò gli altri senza armi. E aveva dato ordine tale che per lui si riscoteva l’entrata della dogana di Puglia, ma per gli impedimenti che dá la guerra non ascendeva alla metá di quello che era consueto riscuotersi. In questo alloggiamento arrivò il proveditore Pisani con le genti de’ viniziani, che furno in tutto circa dumila fanti (ma non so se i lanzi loro, che erano circa mille, si computino in questo numero o se pure erano prima con Lautrech, come credo). Cosí attendeva ad assicurarsi delle vettovaglie: di che ebbe piú facilitá poi che, per opera delle genti viniziane, ebbe Ascoli in suo potere.

Nel quale tempo, preso animo dalla prosperitá de’ successi, strigneva con parole alte il papa a dichiararsi. Il quale, se bene prima i viterbesi, per opera di Ottaviano degli Spiriti, non avevano voluto ricevere il suo governatore, nondimeno, avendo poi per timore ceduto, aveva trasferita la corte a Viterbo. Ed essendo nel tempo medesimo morto Vespasiano Colonna, e disposto nella sua ultima volontá che Isabella, sua unica figliuola, si maritasse a Ippolito de’ Medici, il pontefice occupò tutte le castella che possedeva in terra di Roma: benché Ascanio pretendesse che, mancata la linea mascolina di Prospero Colonna, appartenessino a lui.