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otto dí, con patto che le genti della Chiesa non passassino Fiorentino, quelle del viceré non passassino Frusolone né lavorassino contro alla terra; essendo medesimamente proibito a quegli di dentro non fortificare, né mettere dentro vettovaglia se non dí per dí. E parendo al Fieramosca avere scoperto assai la intenzione del pontefice, e potere con degnitá di Cesare scoprirgli la sua, gli presentò una lunga lettera di mano propria di Cesare, piena di buona mente, di offerte e divozione verso il pontefice; e partito dipoi, per significare al viceré e al legato la sospensione fatta e ordinare che la si mettesse a esecuzione, trovò il dí seguente l’esercito che mosso da Fiorentino camminava alla volta di Frusolone; e avendo fatto intendere al legato la cosa, egli, non volendo interrompere la speranza grande che avevano i suoi della vittoria, date a lui parole, mandò occultamente a dire alla gente che continuasse di camminare.

Non poteva l’esercito arrivare a Frusolone se non si insignoriva di uno passo a modo di uno ponte, situato alle radici del primo colle di Frusolone, al quale erano a guardia quattro bandiere di fanti tedeschi; ma arrivata la vanguardia guidata da Stefano Colonna, e venuta con loro alle mani, gli roppe e messe in fuga, ammazzati circa dugento di loro e presine quattrocento con le insegne; e cosí guadagnato il primo colle, gli altri si ristrinseno in luogo piú forte, lasciata libera l’entrata in Frusolone agli ecclesiastici. I quali, essendo giá vicina la notte, feceno l’alloggiamento in faccia loro; con speranza grande di Renzo e di Vitello (le azioni del quale in questa impresa procedevano con mala sodisfazione del pontefice) di avergli a rompere, o fermandosi o ritirandosi; come si crede che senza dubbio sarebbe seguito se avessino o fatto lo alloggiamento in su il colle preso o se fussino stati avvertiti e desti a sentire la ritirata degli inimici. Perché il viceré, non il giorno seguente ma l’altro giorno, due ore innanzi dí, senza fare segno o suono di levarsi, si partí con l’esercito, abbruciata certa munizione che gli restava e lasciate molte palle di artiglierie, e ancora che, intesa la partita sua,