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libro quintodecimodecimo - cap. ix 225

dizioni che gli soddisfacessino; Cesare, dannando la tregua per la quale si dava tempo al re di Francia a riordinarsi a nuova guerra, desiderava la pace; e al re d’Inghilterra era molesta qualunque convenzione si facesse per mezzo del pontefice, per il desiderio che avea che il trattamento della concordia finalmente del tutto si referisse a lui, inducendolo a questo gli ambiziosi consigli del cardinale eboracense. Il quale, veramente esempio a’ nostri dí di immoderata superbia, benché nato di infima condizione e di sangue sordidissimo, era salito appresso a quel re in tanta autoritá che era manifestissimo a ciascuno che la volontá del re senza la approvazione di Eboracense fusse di niuno momento, e per contrario fusse validissimo tutto quello che Eboracense solo deliberasse. Ma dissimulavano il re e il cardinale con Cesare questo pensiero, dimostrandosi ardenti a muovere la guerra contro al reame di Francia; il quale il re di Inghilterra pretendeva legittimamente appartenersegli per varie ragioni, pigliandone la prima origine da Adovardo cognominato..., re d’Inghilterra. Il quale essendo, insino nell’anno della salute nostra mille [trecento ventotto], morto senza figliuoli maschi Carlo quarto, cognominato bello, re di Francia, della sorella del quale era nato Adovardo, aveva fatto instanza, come piú prossimo de’ parenti maschi al re morto, essere dichiarato re di quel reame; ma escluso dal parlamento universale di tutto il regno, nel quale fu determinato che per virtú della legge salica, legge antichissima di quel reame, fussino inabili a succedere non solo le femmine ma ciascuno nato per linea femminina, assunto non molto dipoi il titolo di re di Francia, assaltò il regno con esercito potente; dove ottenute molte vittorie, e contro a Filippo di Valois, il quale con consentimento comune era stato dichiarato successore di Carlo bello, e contro a Giovanni suo figliuolo il quale condusse prigione in Inghilterra, contrasse finalmente pace con lui; per la quale, rimanendogli molte provincie e stati del reame di Francia, rinunziò al titolo regio. Ma essendo a questa pace, che non fu lungamente osservata, succedute ora lunghe guerre ora lunghe tregue,