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d’animo passeranno i monti: cosí senza pericolo conseguiteremo quel che oggi tenteremmo ottenere con pericolo. — Morirno de’ svizzeri intorno al fosso circa tremila, di quegli che per essere piú valorosi e feroci si messono piú prontamente al pericolo, e ventidue capitani; degli inimici morirno pochissimi, né persona alcuna di qualitá eccetto Giovanni di Cardona conte di Culisano, percosso di uno scoppietto nell’elmetto. Il dí seguente Lautrech, perduta interamente la speranza della vittoria, si levò da Moncia per passare il fiume dell’Adda appresso a Trezzo: donde i svizzeri, preso il cammino per il territorio di Bergamo, ritornorno alle loro montagne; diminuiti di numero ma molto piú di audacia, perché è certo che il danno ricevuto alla Bicocca gli afflisse di maniera che per piú anni poi non dimostrorno il solito vigore. Partirono insieme con loro il grande scudiere e il gran maestro e molti de’ capitani franzesi, Lautrech con le genti d’arme andò a Cremona per ordinare la difesa di quella terra; ove lasciato il fratello passò pochi dí poi i monti, riportando al re di Francia non vittorie o trionfi ma giustificazione di sé proprio e querele di altri, per la perdita di uno stato tale, perduto parte per colpa sua parte per negligenza e imprudenti consigli di quegli che erano appresso al re, parte, se è lecito a dire il vero, per la malignitá della fortuna.

Ordinò ancora Lautrech, innanzi partisse da Cremona, che nella cittá di Lodi, la quale in tutta la guerra si era tenuta per il re, entrassino con sei compagnie di gente e con presidio sufficiente di fanti Buonavalle e Federigo da Bozzole, perché i capitani cesarei erano stati impediti a voltarvi subito l’armi da uno tumulto nato da’ fanti tedeschi che insieme con Francesco Sforza erano venuti da Trento, i quali dimandavano che per premio della vittoria fusse donato loro lo stipendio di un mese; cosa che i capitani dicevano essere dimandata indebitamente, perché era differente il difendersi da chi assalta a vincere gli assaltatori, né potersi dire essere stati rotti o vinti gli inimici i quali si erano ritirati non fuggendo ma cogli squadroni ordinati e salve l’artiglierie e impedimenti; ma po-