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libro quartodecimo - cap. viii 123

cosa molto dubbia e difficile per la opposizione degli inimici: dove avendo consumato due o tre dí in varie disputazioni e consigli, finalmente Prospero, non conferiti al marchese di Pescara i suoi pensieri acciò che non partecipasse della gloria di questa cosa e, perché non gli pervenisse a notizia, rifiutata l’opera de’ fanti spagnuoli, tolte occultamente del fiume Brembo due barchette, mandò di notte con grandissimo silenzio alcune compagnie di fanti italiani a passare il fiume dirimpetto alla terra di Vauri. È Vauri terra aperta e senza mura, posta in su la riva dell’Adda, distante cinque miglia da Casciano, ove è l’opportunitá di passare il fiume; e ha nel mezzo un piccolo ridotto di mura rilevato, a uso di rocchetta. Guardava questo luogo con pochi cavalli Ugo conte de’ Peppoli, luogotenente della compagnia delle lancie che aveva in condotta dal re di Francia Ottaviano Fregoso: il quale, sentito lo strepito, fattosi incontro in sulla riva, fu facilmente sforzato a dare luogo per la violenza degli scoppietti; ma si credé che arebbe fatto facilmente resistenza se a’ cavalli che aveva seco fusse stato aggiunto qualche numero di scoppiettieri, come esso affermava avere dimandati a Lautrech. Raccoglievansi i fanti, secondo che passavano, in uno rilevato con un poco di forte che è nella terra sopradetta, aspettando venisse il soccorso ordinato da Prospero; il quale, subito che ebbe avviso del principio felice, si voltò quasi tutti i fanti dello esercito alloggiati in diverse castella della Ghiaradadda, con ordine che quegli che prima arrivassino, e poi gli altri successivamente, passassino subito il fiume in sulle medesime barchette, e in su due altre di quelle che seguitavano l’esercito, per gittare il ponte in su’ fiumi: le quali la notte medesima erano state tirate per terra in sulla riva medesima. Andò ed egli e gli altri capitani, col cardinale de’ Medici, incontinente al medesimo cammino, lasciato ordine a Rivolta che se i franzesi si discostavano si gittasse subito il ponte. Ma a Vauri fu per alquante ore incerto il successo della cosa. Perché se Lautrech, come prima ebbe notizia gli inimici essere passati, v’avesse voltata subito