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volontá de’ viniziani, si ritirò a Villafranca e con lui una parte delle genti viniziane, l’altre sotto Giampaolo Manfrone si ritirorno al Boseto di lá dall’Adice, col ponte preparato: né si dubitando piú che aspettava se Cesare accettava la concordia di Noion, come gli dava speranza uno mandato a lui dal re cattolico, i viniziani, disperati dell’espugnare Verona, mandorno tutte l’artiglierie grosse parte a Padova parte a Brescia. Dunque, non avendo ostacolo, i fanti tedeschi si fermorono alla Tomba dove prima alloggiava l’esercito franzese, donde una parte di loro entrò nella cittá, l’altra, restata fuora, attendeva a mettervi vettovaglie, le quali messe dentro si partirono; rimasti a guardia di Verona sette in ottomila fanti tedeschi, perché la maggiore parte degli spagnuoli, non potendo convenire co’ tedeschi, era sotto il colonnello Maldonato passata nel campo viniziano: soccorso, a giudicio di ognuno, di piccolo momento, perché non condussono seco altri danari che ventimila fiorini di Reno mandati dal re di Inghilterra, e consumorono, mentre vi stettono, tante vettovaglie che pareggiorono quasi la quantitá di quelle vi condussono. Ridotte le genti a Villafranca, dove consumavano il veronese e il mantovano, furno necessitati i viniziani, (acciocché i soldati franzesi, i quali il comandamento del re non bastava a ritenere, non se ne andassino alle stanze) a provedere che la cittá di Brescia donasse loro tutta la vettovaglia necessaria: spesa, ciascuno dí, di piú di mille scudi.

Finalmente le cose cominciorono a riguardare manifestamente alla pace, perché si intese che Cesare, con tutto che prima avesse instantemente procurato col nipote che non convenisse col re di Francia, anteposta ultimatamente la cupiditá de’ danari all’odio naturale contro al nome franzese e agli antichi pensieri di dominare Italia, aveva accettata e ratificata la pace; e deliberato di restituire, secondo la forma di quelle convenzioni, Verona. Donde seguitò un’altra cosa in beneficio del re di Francia: che tutti i cantoni de’ svizzeri, vedendo deporsi l’armi tra Cesare e lui, si inclinorno a convenire seco, come prima avevano fatto i grigioni; adoperandosi molto in