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che cresceva della venuta de’ svizzeri, si mosse coll’esercito verso il ducato di Milano, lasciati in Romagna, sotto il legato del concilio, trecento lancie trecento cavalli leggieri e seimila fanti con otto pezzi grossi di artiglieria: e rendeva maggiore il timore che s’aveva de’ svizzeri che il medesimo generale, pensando piú a farsi grato al re che a fargli beneficio, aveva, contro a quel che ricercavano le cose presenti, licenziati imprudentemente, subito che fu acquistata la vittoria, i fanti italiani e una parte de’ franzesi. La partita del la Palissa assicurò il pontefice da quel timore che piú gli premeva, confermollo nella pertinacia e gli dette facilitá di fermare le cose di Roma; per le quali aveva soldati alcuni baroni di Roma con trecento uomini d’arme, e trattava di fare capitano generale Prospero Colonna: perché, indeboliti gli animi di chi tentava cose nuove, Pompeio Colonna che si preparava a Montefortino consentí, interponendosene Prospero, di diporre, per sicurtá del pontefice, in mano di Marcantonio Colonna Montefortino, ritenendosi bruttamente i danari avuti dal re di Francia; onde e Ruberto Orsino, che prima era venuto da Pitigliano nelle terre de’ Colonnesi per muovere l’armi, ritenendosi medesimamente i danari avuti dal re, concordò poco poi per mezzo di Giulio Orsino, ricevuto dal pontefice in premio della sua perfidia l’arcivescovado di Reggio nella Calavria. Solo Pietro Margano si vergognò di ritenere i danari pervenuti a lui: con consiglio migliore e piú fortunato, perché, non molto tempo di poi, preso nella guerra dal successore del presente re, arebbe col supplicio debito pagata la pena della fraude.

Dalle quali cose confermato molto l’animo del pontefice, poi che cessava il timore presente degli inimici forestieri e de’ domestici, dette il terzo dí di maggio, con grandissima solennitá, principio al concilio nella chiesa di San Giovanni in Laterano, giá certo che non solo vi concorrerebbe la maggiore parte di Italia, ma la Spagna l’Inghilterra e l’Ungheria. Al quale principio intervenne egli personalmente in abito pontificale, accompagnato dal collegio de’ cardinali e da moltitudine grande di vescovi; ove celebrata, oltre a molte altre preci,