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d’arme ma degli inimici circa ottomila uomini, parte del popolo parte de’ soldati viniziani, che erano [cinquecento] uomini d’arme [ottocento] cavalli leggieri e [ottomila] fanti; e tra questi Federigo Contareno proveditore degli stradiotti, il quale combattendo in sulla piazza fu morto di uno colpo di scoppietto: tutti gli altri furno presi, eccetto dugento stradiotti i quali fuggirono per un piccolo portello che è alla porta di San Nazzaro, ma con fortuna poco migliore perché, riscontrando in quella parte de’ franzesi che era rimasta fuora della terra, furno quasi tutti o morti o presi. I quali entrati poi dentro senza fatica, per la medesima porta, cominciorno essi ancora, godendo le fatiche e i pericoli degli altri, a saccheggiare. Rimasono prigioni Andrea Gritti e Antonio Giustiniano mandato dal senato per podestá di quella cittá, Giampaolo Manfrone e il figliuolo, il cavaliere della Golpe, Baldassarre di Scipione, uno figliuolo di Antonio de’ Pii, il conte Luigi Avogaro e un altro figliuolo, Domenico Busicchio capitano di stradiotti. Fu nel saccheggiare salvato, per comandamento di Fois, l’onestá de’ monasteri delle donne, ma la roba e gli uomini rifuggitivi furno preda de’ capitani. Fu il conte Luigi in sulla piazza publica decapitato, saziando Fois gli occhi propri del suo supplicio; i due figliuoli, benché allora si differisse il supplicio, patirono non molto poi la pena medesima. Cosí per le mani de’ franzesi, da’ quali si gloriavano i bresciani essere discesi, cadde in tanto sterminio quella cittá, non inferiore di nobiltá e di degnitá ad alcuna altra di Lombardia, ma di ricchezze, eccettuato Milano, superiore a tutte l’altre; la quale, essendo in preda le cose sacre e le profane, né meno la vita e l’onore delle persone che la roba, stette sette dí continui esposta alla avarizia alla libidine e alla licenza militare. Fu celebrato per queste cose per tutta la cristianitá con somma gloria il nome di Fois, che con la ferocia e celeritá sua avesse, in tempo di quindici dí, costretto l’esercito ecclesiastico e spagnuolo a partirsi dalle mura di Bologna, rotto alla campagna Giampaolo Baglione con parte delle genti de’ viniziani, recuperata Brescia con tanta strage de’ sol-