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avesse a muovere la guerra contro al reame di Francia, indotto da consigli e persuasioni del re cattolico suo suocero e per l’autoritá della sedia apostolica, grande allora nell’isola di Inghilterra, e in cui nome avea con ardentissimi prieghi supplicato l’aiuto suo contro al re di Francia, come contro a oppressore e usurpatore della Chiesa. Ma movevano molto piú quel re l’odio naturale de’ re e de’ popoli di Inghilterra contro al nome de’ franzesi, l’etá giovenile e la abbondanza grande de’ danari lasciatagli dal padre; i quali era fama, nata da autori non leggieri, che ascendessino a quantitá quasi inestimabile. Le quali cose accendevano l’animo del giovane, nuovo nel regno, e che nella casa sua non aveva mai veduto altro che prospera fortuna, alla cupiditá di rinnovare la gloria de’ suoi antecessori; i quali, intitolatisi re di Francia, e avendo in diverse etá vessato vittoriosi con gravissime guerre quel reame, non solo avevano lungamente posseduta la Ghienna e la Normandia, ricche e potenti provincie, e preso in una battaglia, fatta appresso a Pottieri, Giovanni re di Francia con due figliuoli e con molti de’ principali signori, ma eziandio occupata insieme con la maggiore parte del regno la cittá di Parigi, metropoli di tutta la Francia; e con tale successo e terrore che è costante opinione che se Enrico quinto loro re non fusse, nel fiore dell’etá e nel corso delle vittorie, passato di morte naturale all’altra vita, arebbe conquistato tutto il reame di Francia. La memoria delle quali vittorie rivolgendosi il nuovo re nell’animo aveva volto totalmente l’animo a cose nuove; con tutto che dal padre, quando moriva, gli fusse stato ricordato espressamente che conservasse sopra tutte le cose la pace col re di Francia, con la quale sola potevano i re di Inghilterra regnare sicuramente e felicemente. E che la guerra fatta dagli inghilesi al re di Francia, infestato massimamente nel tempo medesimo da altre parti, fusse di momento grandissimo non era dubbio alcuno; perché e percoteva nelle viscere il regno suo e perché, per la ricordazione delle cose passate, era sommamente temuto da’ franzesi il nome inghilese. E nondimeno il pontefice, per la incertitudine della