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libro decimo - cap. iv 121

la divozione avuta sempre alla sedia apostolica; ma che, non potendo solo sostentare i soldati suoi, gli era necessario l’aiuto del pontefice e del senato viniziano: alle quali cose perché piú facilmente coscendessino, le genti sue, che tutte erano discese nell’isola di Capri vicina a Napoli, dimostravano di apparecchiarsi per passare in Affrica. Onde spaventavano il pontefice le dimande immoderate, infastidivanlo queste arti, e lo insospettiva l’essergli noto che quel re non cessava di dare speranze contrarie al re di Francia. Sapeva che i viniziani non declinerebbono dalla sua volontá; ma sapeva medesimamente che per la guerra gravissima era indebolita la facoltá dello spendere, e che il senato per se stesso era piú tosto desideroso d’attendere per allora a difendere le cose proprie che a prendere di nuovo una guerra la quale non si potrebbe sostentare senza spese grandissime e quasi intollerabili. Sperava che i svizzeri per la inclinazione piú comune della moltitudine si dichiarerebbono contro al re di Francia, ma non n’avendo certezza non pareva doversi per questa speranza incerta sottomettere a tanti pericoli; essendogli noto che mai aveano troncate le pratiche col re di Francia, e che molti de’ principali, a quali dalla amicizia franzese risultava utilitá grandissima, s’affaticavano quanto potevano acciò che, nella dieta la quale di prossimo doveva congregarsi a..., la confederazione col re si rinnovasse. Dell’animo di Cesare, benché stimolato incessantemente dal re cattolico e naturalmente inimicissimo al nome franzese, aveva minore speranza che timore; sapendo l’offerte grandi che di nuovo gli erano fatte contro a’ viniziani e contro a sé, e che il re di Francia aveva possibilitá di metterle in atto maggiori di quelle che gli potessino essere fatte da qualunque altro: e quando Cesare si unisse a quel re, si rendeva per l’autoritá sua molto formidabile il concilio; e congiunte con buona fede le armi sue colle forze e co’ danari del re di Francia, e coll’opportunitá degli stati d’amendue, niuna speranza poteva il pontefice avere della vittoria, la quale era molto difficile ottenere contro al re di Francia solo. Sollevava l’animo suo la speranza che il re di Inghilterra