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libro quinto ‐ cap. vii 33

dí, e confidando di impedire che non ve ne entrasse perché, fabricati bastioni in su’ monti e in piú luoghi, aveano occupati tutti i passi. E nel tempo medesimo, avendo notizia che Fracassa, il quale povero e senza soldo stava nel mantovano, andava per entrare in Pisa con pochi cavalli, in nome e con lettere, benché quasi mendicate, di Massimiliano, detteno ordine che in quel di Barga fusse assaltato nel passare: dove, benché rifuggito in una chiesa vicina nel territorio del duca di Ferrara, fu da quegli che lo seguitavano fatto prigione.


VII

Cause di discordia e principio di guerra tra francesi e spagnuoli nel reame di Napoli. Nuove milizie inviate dal re di Francia.

Queste cose si moveano in Toscana, non apparendo ancora quel che fuori dell’espettazione degli uomini aveano a partorire. Ma maggiori e molto piú pericolosi movimenti, e da’ quali avevano a procedere importantissimi effetti, cominciavano a scoprirsi nel reame di Napoli, per le discordie che insino nell’anno precedente erano nate tra’ capitani franzesi e spagnuoli: le quali ebbono origine perché, essendo nella divisione fatta tra i due re aggiudicata all’uno la Terra di Lavoro e l’Abruzzi all’altro la Puglia e la Calavria, non furono espressi bene nella divisione i confini e i limiti delle provincie, donde ciascuno cominciò a pretendere che a sé appartenesse quella parte che è detta il Capitanato; dando occasione a questa disputazione l’essere stata variata la denominazione antica delle provincie da Alfonso di Aragona primo re di Napoli di quel nome, il quale, avendo rispetto a facilitare le esazioni delle entrate, divise tutto il reame in sei provincie principali, cioè in Terra di Lavoro, Principato, Basilicata, Calavria, Puglia e Abruzzi; delle quali la Puglia era divisa in tre parti, cioè in Terra di Otranto, Terra di Bari e Capitanato. Il quale Capitanato essendo contiguo all’Abruzzi, e diviso dal resto della Puglia dal