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libro settimo ‐ cap. xii 237

mila ducati, la déttano: dove i viniziani feciono subito molte fortificazioni, perché fusse come uno propugnacolo e uno freno a’ turchi a spaventargli a passare il fiume dell’Isonzio, perché con l’opportunitá di quello luogo si poteva facilmente impedire loro la facoltá del ritirarsi. Presa Gorizia, l’Alviano andò a campo a Triesti, la quale cittá nel tempo medesimo era molestata per mare; e la presano facilmente, non senza dispiacere del re di Francia, il quale dissuadeva lo irritare tanto il re de’ romani, ma per essere per l’uso del golfo di Vinegia molto utile a’ loro commerci, ed enfiati dalla prosperitá della fortuna, erono disposti a seguitare il corso della vittoria. Però, avuta che ebbono Triesti e la rocca, presano Portonon e dipoi Fiume, terra di Schiavonia che è a riscontro di Ancona; la quale terra abbruciorono, perché era ricetto delle navi che senza pagare i dazi posti da loro volevano passare per il mare Adriatico: e passate poi le Alpi, presono Postonia che è ne’ confini della Ungheria.

Queste cose si facevano nel Friuli. Ma dalla parte di verso Trento, l’esercito tedesco che era venuto a Calliano, villa famosa per i danni de’ viniziani (perché appresso a quella, poco piú di venti anni innanzi, era stato rotto e ammazzato Ruberto da San Severino, famosissimo capitano del loro esercito), assaltò tremila fanti de’ viniziani, che sotto Iacopo Corso, Dionigi di Naldo e Vitello da cittá di Castello erano a guardia di Monte Brettonico; i quali, ancora che fussino assai bene fortificati, fuggirono subito in su uno monte vicino: e i tedeschi, deridendo e giustamente la viltá de’ fanti italiani, arse molte case e spianati i ripari che erano fatti al monte, ritornorono a Caliano. Dal quale successo invitato il vescovo di Trento, andò, con dumila fanti comandati e parte delle genti che erano a Caliano, a campo a Riva di Trento, castello posto in sul lago di Garda, dove giá il Triulzio aveva mandato sufficiente guardia; e avendo battuta due dí la chiesa di san Francesco, e fatta, mentre vi stavano, qualche correria nelle ville circostanti a Lodrone, dumila grigioni che erano nel campo tedesco, sollevatisi per discordia di piccola importanza nata ne’