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facile alla concordia, per le condizioni grandi le quali Alfonso, desiderosissimo di assicurarsi di lui e d’obligarlo alla sua difesa, gli propose. Convennono adunque palesemente che tra loro fusse confederazione a difesa degli stati, con determinato numero di gente per ciascuno; concedesse il pontefice a Alfonso l’investitura del regno, con la diminuzione del censo ottenuta per Ferdinando, durante solo la vita sua, dagli altri pontefici, e mandasse uno legato apostolico a incoronarlo; creasse cardinale Lodovico figliuolo di don Enrico fratello naturale d’Alfonso, il quale fu poi chiamato il cardinale d’Aragona; pagasse il re incontinente al pontefice ducati trentamila; desse al duca di Candia stati nel regno d’entrata di dodicimila ducati l’anno e il primo de’ sette uffici principali che vacasse; conducesselo per tutta la vita del pontefice a’ soldi suoi con trecento uomini d’arme, co’ quali fusse tenuto servire parimente l’uno e l’altro di loro; a don Giuffré, che quasi per pegno della fede paterna andasse a abitare appresso al suocero, concedesse, oltre alle cose promesse nella prima convenzione, il protonotariato, uno medesimamente de’ sette uffici; e entrate di benefici del regno a Cesare Borgia figliuolo del pontefice, promosso poco innanzi dal padre al cardinalato, avendo, per rimuovere lo impedimento di essere spurio, a’ quali non era solito concedersi tale degnitá, fatto con falsi testimoni provare che era figliuolo legittimo di altri. Promesse di piú Verginio Orsino, il quale col mandato regio intervenne a questa capitolazione, che ’l re aiuterebbe il pontefice a ricuperare la rocca d’Ostia, in caso che il cardinale di San Piero a Vincola di andare a Roma ricusasse, la quale promessa il re affermava essere stata fatta senza suo consentimento o saputa; e giudicando che in tempo tanto pericoloso fusse molto dannoso l’alienarsi quello cardinale, potente nelle cose di Genova, le quali stimolato da lui disegnava tentare, e perché forse in agitazione sí grave s’arebbe a trattare di concili o di materie pregiudiciali alla sedia apostolica, interpose grandissima diligenza per accordarlo col pontefice: al quale non sodisfacendo in questa cosa condizione alcuna se il Vincola non ritornava a Roma, e essendo il cardinale ostinatissimo a