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dal Verme della cittá di Bobio e d’altri luoghi circostanti nella montagna di Piacenza, nondimeno Filippo, partendosi senza licenza dagli stipendi veneti, andò a recuperare le terre sue, e ottenutele si uní con l’esercito di Lodovico; il medesimo feceno quei dal Verme, per ricuperare l’uno e gli altri con questa occasione la grazia sua.

Ma Lodovico, avendo raccolti oltre a’ cavalli borgognoni mille cinquecento uomini d’arme e aggiunti a’ svizzeri moltissimi fanti italiani, lasciato il cardinale Ascanio a Milano all’assedio del castello, passato il Tesino e ottenuta per accordo la terra e la fortezza di Vigevano, pose il campo a Novara; eletta piú tosto questa impresa che il tentare la oppugnazione di Mortara, o perché i franzesi si erano in Mortara molto fortificati o perché stimasse appartenere piú alla riputazione e alla somma della guerra l’acquisto di Novara, cittá celebre e molto abbondante, o perché, recuperata Novara, la penuria delle vettovaglie avesse a mettere in necessitá i franzesi che erano a Mortara di abbandonarla, o per impedire che non venisse a Noara Ivo d’Allegri, ritornato di Romagna. Perché avendo, mentre che col duca Valentino andava alla impresa di Pesero, ricevuto gli avvisi del Triulzio, partitosi subitamente con tutta la cavalleria e co’ svizzeri, e intesa appresso a Parma la ribellione di Milano, seguitando con grandissima velocitá il cammino, e convenuto co’ parmigiani e co’ piacentini di non gli offendere e che non si opponessino al passare suo, giunto a Tortona, incitato da’ guelfi di quella cittá ardenti di cupiditá di vendicarsi de’ ghibellini, i quali ritornati alla divozione di Lodovico gli aveano cacciati, entratovi dentro la saccheggiò tutta; lamentandosi e chiamando invano i guelfi la fede sua che, fedelissimi e servidori del re, fussino non altrimenti trattati che i perfidi inimici. Da Tortona si fermò in Alessandria, perché i svizzeri venuti seco, mossi o dal non essere pagati o da altra fraude, passorno nell’esercito del duca di Milano. Il quale, trovandosi piú potente che gli inimici, accelerava con sommo studio di battere con l’artiglierie Novara, per espugnarla innanzi che i franzesi, i