Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. I, 1929 – BEIC 1845433.djvu/379


libro quarto — cap. xii 373

l’autoritá degli imperadori in Italia, per la continua assenza loro e per le difficoltá che ebbono nello Oriente, il popolo romano, discostandosi dagli imperadori e però tanto piú deferendo a’ pontefici, cominciò a prestare loro non subiezione ma spontaneamente uno certo ossequio: benché queste cose non si dimostrorono se non lentamente, per le inondazioni dei goti de’ vandali e di altre barbare nazioni che sopravennono in Italia; dalle quali presa e saccheggiata piú volte Roma, era in quanto alle cose temporali oscuro e abietto il nome de’ pontefici, e piccolissima in Italia l’autoritá degli imperadori, poiché con tanta ignominia la lasciavano in preda de’ barbari. Tra le quali nazioni, essendo stato l’impeto dell’altre quasi come uno torrente, continuò per settanta anni la potenza de’ goti, gente di nome e di professione cristiana e uscita dalla prima origine sua delle parti di Dacia e di Tartaria. La quale essendo finalmente stata cacciata d’Italia dall’armi degli imperadori, cominciò di nuovo Italia a governarsi per magistrati greci, de’ quali quello che era superiore a tutti, detto con greco vocabolo esarco, risedeva a Ravenna, cittá antichissima e allora molto ricca e molto frequente per la fertilitá del paese e perché, dopo l’augumento grande che ebbe per l’armata potente tenuta continuamente da Cesare Augusto e da altri imperadori nel porto quasi congiuntogli, e che ora non apparisce, di Classe, era stata abitata da molti capitani, e poi per lungo tempo da Teoderico re de’ goti e da i suoi successori; i quali, avendo a sospetto la potenza degli imperadori, aveano eletta quella piú tosto che Roma per sedia del regno loro, per l’opportunitá del suo mare piú propinquo a Costantinopoli: la quale opportunitá, benché per contraria ragione, seguitando gli esarchi, fermatisi quivi, deputavano al governo di Roma e delle altre cittá d’Italia magistrati particolari, sotto titolo di duchi. Da questo ebbe origine il nome dello esarcato di Ravenna sotto il quale nome si comprendeva tutto quello che, non avendo duchi particolari, ubbidiva immediatamente allo esarco. Nel quale tempo i pontefici romani, privati in tutto di potenza temporale, e allentata, per la dissimilitudine