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libro primo — cap. iv 23

condizioni tanto ineguali e con tanto disavvantaggio dalle vostre? Benché le ragioni che vi invitano a fare cosí onorata espedizione sono tanto chiare e potenti per se stesse che non ammettono alcuna dubitazione, concorrendo amplissimamente tutti i fondamenti i quali nel deliberare l’imprese principalmente considerare si debbono: la giustizia della causa, la facilitá del vincere, il frutto grandissimo della vittoria. Perché a tutto il mondo è notissimo quanto siano efficaci sopra il reame di Napoli le ragioni della casa d’Angiò, della quale voi siete legittimo erede, e quanto sia giusta la successione che questa corona pretende a’ discendenti di Carlo; il quale, primo del sangue reale di Francia, ottenne, con l’autoritá de’ pontefici romani e con la virtú dell’armi proprie, quel reame. Ma non è giá minore la facilitá a conquistarlo che la giustizia. Perché chi è quello che non sappia quanto sia inferiore di forze e di autoritá il re di Napoli al primo e piú potente re di tutti i cristiani? quanto sia grande e terribile per tutto il mondo il nome de’ franzesi? e di quanto spavento siano l’armi vostre a tutte le nazioni? Non assaltorono giammai il reame di Napoli i piccoli duchi d’Angiò che non lo riducessino in gravissimo pericolo. È fresca la memoria che Giovanni figliuolo di Renato aveva in mano la vittoria contro al presente Ferdinando, se non glien’avesse tolta Pio pontefice, e molto piú Francesco Sforza, che si mosse, come ognuno sa, per ubbidire a Luigi undecimo vostro padre. Che faranno adunque ora l’armi e l’autoritá di tanto re, essendo massime cresciute le opportunitá e diminuite le difficoltá che ebbono Renato e Giovanni, poi che sono uniti con voi i príncipi di quegli stati che impedirono la loro vittoria, e che possono con somma facilitá offendere il regno di Napoli? il papa per terra, per la vicinitá dello stato ecclesiastico; il duca di Milano, per l’opportunitá di Genova, a assaltarlo per mare. Né sará in Italia chi vi si opponga; perché i viniziani non vorranno esporsi a spese e a pericoli, né privarsi della amicizia che lungo tempo co’ re di Francia hanno tenuta, per conservare Ferdinando inimicissimo del nome loro; e i fiorentini non è credibile che si partino dalla